BAMBINI DI IERI, ADOLESCENTI OGGI
                                  di Giuliana Longo

     Educazione sessuale ed educazione sentimentale
     Sempre più spesso i media fanno riferimento ai comportamenti degli adolescenti che dimostrano troppo poco rispetto verso gli altri in generale, scarsa sensibilità nei rapporti reciproci, nonché una sessualità fredda, a volte brutale, spesso esibita e dominata dall’uso del corpo. Da qui si arriva a citare la necessità di “un’educazione sessuale” precocemente impartita e, più raramente, di “un’educazione sentimentale”.
     In questo articolo vorrei soffermarmi proprio su queste due espressioni e chiedermi qualcosa sul loro significato. Impartire un’educazione sessuale dall’infanzia significa introdurre il bambino all’anatomia, al rapporto sessuale, all’evoluzione del feto? Magari con l’aiuto di quei libricini o filmati concepiti allo scopo e da guardare con il genitore? Anche se questa lettura sembra in effetti quella corrente, già ad una prima riflessione appare una via non sicura e non facile da intraprendere. In quello che può essere riportato solo ad un imbarazzo da “retrogradi” c’è una intuizione! In realtà questo tipo di intervento potrebbe suscitare impreviste interpretazioni…, associazioni…, richieste, se consideriamo quel pensiero ancora prelogico, intriso di fantasia e di affettività che caratterizza il bambino dell’età della scuola materna.
     Dell’educazione sentimentale cosa possiamo dire? È una trasmissione di valori? Se lo fosse come trasmetterli nella quotidianità? Se è vero che sotto gli occhi di tutti c’è una dilagante indifferenza nei confronti dell’altro come persona, una difficoltà a rapportarsi con l’altro se non per scopi utilitaristici, se egocentrismo, mancanza di empatia sembrano improntare le relazioni fra i giovani, allora ci troviamo più che altro di fronte all’urgenza di un’educazione del sentimento. Se così abbiamo ridotto i termini della questione, non pensiamo comunque di avere davanti una strada facile! L’educazione del sentimento ci vuole attivi nel rapporto educativo, ci riconosce delle grosse responsabilità nella formazione del carattere del bambino, della sua visione del mondo, del suo stile di relazione con i genitori e con gli altri.
     Questo tipo di azione educativa è certo la più impegnativa! Richiede grande disponibilità, coinvolgimento, collaborazione fra mamma e papà e quindi se si vuole prenderla in considerazione bisogna proprio applicarsi al meglio. Questo può anche voler dire vivere dei momenti critici, riconoscerli ed affrontarli, uscendone poi rigenerati con nuove energie da investire negli affetti famigliari.
     L’educazione sentimentale richiede genitori alleati e partecipi nella

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