Costruita interamente in blocchi di pietra, con la sua mole di 52 metri, essa sovrasta l’intera città, una sorta di antico “grattacielo”, anche se l’impatto di maggior imponenza lo si ha ammirandola da via Lupo. Pare che in origine la torre fosse stata addirittura di 64 metri, ma nell’‘800 una parte di essa sia stata demolita per motivi di sicurezza.
     Nel 1206, a seguito dei disordini causati dalle rivalità fra le famiglie guelfe e ghibelline dei Suardi e dei Rivola, la torre fu danneggiata da un grosso incendio. Quasi sessant’anni dopo, nel 1263, divenne di proprietà di Bartolomeo Del Zoppo. Fino al 1383 essa costituì un unico complesso architettonico con la casa adiacente con la quale comunicava attraverso un unico accesso, situato ad otto metri dal suolo ad est della torre; detto accesso, oggigiorno, è stato murato anche se, durante la salita alla torre, se ne vedono ancora i segni.
     Fino al 1500, la Torre del Gombito mantenne la sua funzione difensiva; successivamente, fu convertita ad “usi civili”, trasformandosi nella “torre


dell’hostaria del Gombedo”, così troviamo annotato in una relazione del capitano veneto Da Lezze, datata 1596. Proprio per dar spazio alla bottega, le pareti del piano terra furono ridotte di spessore (da 2,50 m agli attuali 1,75 m), mentre la parete su via Gombito fu interamente demolita per un’altezza di 8-9 m dalla base, minando pericolosamente le fondamenta e quindi la stabilità della torre stessa. Al piano superiore fu sistemato il magazzino per le merci e su via Gombito fu aperta una finestra, visibile ancora oggi. Anche in via Lupo c’era una bottega, lo testimoniano i
mensoloni che sporgono sulla via ad una altezza di circa 6 m da terra, sotto i quali partiva un porticato con, al suo interno, la bottega.
     Nel 1848, la Torre del Gombito tornò ad essere utilizzata per scopi militari. I patrioti, insorti contro la dominazione austriaca, decisero di utilizzarla per colpire i militari asserragliati nella Rocca, situata proprio in fronte alla torre. A seguito di questo episodio, le autorità militari austriache decisero di demolire la
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