MA LIBERACI DAL MAL DI DENTI
di Massimo Jevolella
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Quando lo prendi in mano la prima volta rimani perplesso e ti domandi se si tratta di un manuale odontoiatrico o di un saggio, oppure di un corposo libretto di prevenzione per il mal di denti, ma se siete soggetti privi di pregiudizi ed amate ficcare il naso come il buon santo, Tommaso, sempre preso ad esempio, ci insegna tutt’oggi, leggendo già la prima pagina si intuisce di che cosa si tratta.
La dedica è per Gaia; chi ha la fortuna di conoscerla sa perfettamente che mai una donna ha avuto un nome così appropriato.
Poi si passa al primo capitolo e tutto è più chiaro. L’idea, oltremodo semplice e quasi banale, è di quelle che, come la teoria dei vasi comunicanti che hanno permesso al generale Vauban di costruire le omonime chiuse o come l’invenzione del post-it, spiazza per genialità ed originalità: come viene descritto nella storia il “mal di denti”? Non a caso, Massimo Jevolella, giornalista di vecchio stampo (dove per “vecchio stampo” intendiamo quel raro dono che oggi si è quasi estinto, soprattutto nelle nuove generazioni), l’autore del saggio appunto dal titolo “ma liberaci dal mal di denti”, afferma, in una nostra ampia intervista pubblicata nel numero 68 di Infobergamo.it (dicembre 2009), che l’idea è nata quasi per scherzo, ma ha preso presto piede.
Fortunati sono coloro che ancora non sanno che cosa sia il mal di denti… per tutti gli altri, purtroppo, si sa che è un dolore che può raggiungere una acutezza devastante, invalidante, penetrante… insomma, il mal di denti è maledettamente doloroso e se lo curi fa persino male al portafogli; ma nella storia, si è chiesto l’autore, come è stato visto? Se ne sarà mai parlato? La sorpresa è presto scoperta: nella storia se n’è parlato, eccome, in quanto anche i più grandi della storia non ne sono stati immuni.
In questo libricino esilarante, capitolo dopo capitolo, possiamo seguire divertendoci tutte le vicissitudini che il genere umano si è sobbarcato nella sempiterna lotta contro questo male che toglie la ragione. Dalla caccia al verme fantasma, che gli antichi ritenevano causa del marcire dei denti, fino all’adorazione di false reliquie, come i denti di Santa Apollonia, poi divenuta patrona dei dentisti, dalle terapie più atroci praticate da dentisti millantatori fino alle truffe ed illusionismi di ogni genere: tante sono le pazzie che il genere umano è stato capace di pensare per porre rimedio a questo antico male.
Pensate che il libro sia tutto qui? Vi sbagliate. Capitolo dopo capitolo, Massimo Jevolella ci conduce per mano attraverso la storia dei denti; oltre che emblema
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