FANGO PER LA POLITICA, PER LA MAGISTRATURA E PER LA CHIESA
                                  di Gaudenzio Rovaris

     Come i miei lettori sapranno, mi piace leggere i quotidiani e soprattutto gli articoli di fondo qualche giorno dopo la loro pubblicazione, in modo da poterne valutare gli sviluppi e le previsioni. In questi giorni (nel momento in cui scrivo siamo al 23 di marzo) sono invece costretto a leggere e seguire l’attualità politica con alcune riflessioni del momento, che a loro volta potranno essere sconfessate quando l’articolo verrà pubblicato su Infobergamo.it.
     Alla scelta di campo sbandierata dal buon Silvio, alle sistematiche critiche ad ogni intervento “ad personam” del… riflessivo Pier Luigi, si è aggiunta questa volta la voce di Pier Ferdinando, che sta raccogliendo intorno a sé buona parte della vecchia Democrazia Cristiana e dei delusi (...nel senso di mancanza di sedie…?) degli altri due schieramenti.
     La vera caratteristica della nostra categoria politica è certamente data dai nomi nuovi, dalle idee all’avanguardia e che vengono sbandierate in modo generico da un’infinità di anni, dalla gioventù dei protagonisti (il mefistofelico Giulio, l’intramontabile Ciriaco, lo skipper abituato ad affrontare le tempeste Massimo, il bel pupone alla ricerca di un partito veramente… riformatore…, Francesco, il suo omonimo picconatore per eccellenza, l’immortale Rita Levi, il rispettabilissimo Giorgio, che probabilmente avrebbe desiderato concludere la sua carriera politica in acque più tranquille…) solo per citarne alcuni dei più conosciuti. Anche nelle società antiche, dalla gherusia spartana al senato romano dei tempi sani della repubblica, la saggezza dei “vecchi” era la guida dei cittadini… Noi siamo sulla buona strada.
     L’altro tema tipico del periodo preelettorale è la funzione della magistratura e l’esplodere come una bomba a tempo di scandali, corruzioni, escort, macchine di lusso, vestiti di marca… che sembrano essere l’unico motivo della attualità politica e che si intrecciano a turno contro esponenti dei vari schieramenti. Preferisco essere un po’ ignavo nei giudizi e “lasciare ai posteri l’ardua sentenza”; mi limito a credere che presto avremo una nuova schiera di pubblici ministeri che arricchiranno la già folta presenza di avvocati e giudici (pardon, ex giudici ed ex PM) negli scanni del nostro parlamento… Così almeno eviteremo la necessità della Corte Costituzionale e potremo mettere a riposo quei cari vecchietti vestiti di porpora che avrebbero diritto ad una pensione… con risparmio per le casse dello stato…

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