inquisizione, i roghi, le scomuniche politiche, la pedofilia e gli altri peccati che gli uomini sono soliti commettere senza finire sui comunicati ANSA).
     Con Benedetto XVI concordo nel dichiarare che certe situazioni sono doppiamente gravi perché commesse da persone che dovrebbero essere la guida e verso persone che proprio loro dovrebbero proteggere secondo i dettami del Vangelo.
     La legge evangelica è basata sull’undicesimo comandamento: ama il prossimo tuo come te stesso (qualcuno recentemente l’ha posto come emblema del suo partito n.d.r.). Sono convinto, e l’ho affermato spesso, che la vera applicazione di questo comandamento sia riscontrabile tra la gente semplice e sana, la quale raramente riesce ad essere accolta nelle stanze del potere umano, egoistico, espressione dei peggiori aspetti della natura umana, che hanno vissuto tutti gli stadi della propria vita in umiltà, condizionata da lavori umili, dalla fatica di vivere e quindi dalla comprensione del dolore degli altri e dei loro problemi.
     Sono scolasticamente magari analfabeti; ma quanta saggezza nelle loro parole e nel loro agire! Resta da chiederci con quale faccia i vari politici, con le loro prebende che spesso sono estese anche a mogli e figli, discutano di impossibilità di arrivare alla terza settimana, di cassa integrazione, di mobilità, di licenziamenti…; come possano veramente saper comandare se non hanno mai provato a servire; come gli imprenditori abbiano il coraggio di parlare di evasione fiscale come se fosse una realtà dei lavoratori dipendenti e dei pensionati…
     Così possiamo riflettere anche sulla realtà della Chiesa, che è certamente un centro di potere, ma che è costituita soprattutto da gente umile: quando penso alla vita dei sacerdoti in stati mussulmani, all’impegno di missionari, missionarie e laici nelle regioni più povere dell’Africa, alla disponibilità di tanti nostri parroci e curati, non posso non ricorrere alla grandezza degli umili, degli ultimi, di coloro che sanno che la vita non è loro proprietà, che è un dono immenso e che a Qualcuno, che è misericordioso, comprensivo, amorevole, ma giusto, si dovrà rendere conto.
     Quanto é pesante la condanna di Gesù verso chi dà scandalo, soprattutto ai bambini: “per lui sarebbe meglio legarsi una macina al collo e buttarsi in mare…”! E questo non solo per i preti o la Chiesa…
     Carissimi lettori, dopo queste moralità da bigotto (resta da vedere chi siano i veri bigotti…) mi prendo un mesetto di pausa e vi esenterò dalle mie riflessioni “barbose”, anche se mi auguro che a qualcuno possano servire per vivere meglio.
     Buone vacanze.
                                                                       gaudens@live.it

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