al liceo classico, ma anche qui lontana dalla vita di ogni giorno.
     Nella mia esperienza di insegnante del serale quante volte ho presentato articoli di quotidiani, prospetti di curricula, schemi di domande di ogni genere. Mi voglio illudere che molti studenti lavoratori conoscessero magari in modo non proprio approfondito, ma sempre vissuto in prima persona e collegato alla loro esperienza di vita, tutti gli autori, ma sapessero comprendere un contratto o lo statuto dei lavoratori o la Costituzione, sapessero capire ciò che leggevano e sentivano magari utilizzando la loro testa invece di quella dell’onnisciente tuttologo di turno.
     Ricordo anche che le trasmissioni sindacali o elettorali andavano in onda a reti unificate…, non in alternativa a partite di calcio o a ballerine “sculettanti”. Cosa possiamo pretendere da una società (e non solo per colpa di Berlusconi) che ha derivato modelli di vita solo dalla globalizzazione e dal profitto! Come non possiamo scandalizzarci delle retribuzioni di manager e conduttori televisivi nonché di ospiti in talk show… (se è vera la querelle di questi giorni per la messa in onda della trasmissione di Saviano e Fazio “Vieni via con me” sulle richieste economiche del premio Nobel - sic sul “Corriere della sera” anche se non mi risulta che Benigni abbia mai ricevuto un Nobel, ma un Oscar… - che per un’apparizione avrebbe pattuito una cifra che un operaio medio guadagna in più di dieci anni di lavoro…) [dal Corriere del 20 ottobre: Lo scrittore (Saviano): "Una favola i compensi astronomici. Fanno paura i contenuti e su questo non si tratta". Il conduttore: "Non si può lavorare serenamente" - da “Il Giornale” del 20 ottobre: “…Uno su tutti Roberto Benigni, il cui cachet era di 250mila euro. Così, dopo che l'agente del comico ha ventilato l'ipotesi di una partecipazione gratuita, i vertici della Rai fanno sapere che se vuole partecipare a titolo gratuito, la Rai ne sarà lietissima”]. Se le altre reti possono decidere come vogliono, perché gli stipendi dei dipendenti e gli onorari dei collaboratori Rai non sono di pubblico dominio? Forse qualcuno veramente rifiuterebbe di pagare il canone…
     Ieri mattina (martedì 19 ottobre) ho sentito durante una trasmissione di Bergamo Alta una notizia consolante: ma come ci vuole bene mamma RAI! Pensate che da quest’anno non chiederà il canone agli ultra settantacinquenni… che vivono da soli e con reddito inferiore a € 6.000 o poco più (forse anche lordi)!!! Veramente non c’è il minimo ritegno alla vergogna!!!
     Riallacciandoci al tema della lingua è raccapricciante sentire parlare certi onorevoli e non solo della Lega, ma laureati magari anche in giurisprudenza, che dovrebbe essere la culla della lingua raffinata e colta… Che nostalgia per la classe politica e il suo stile di pochi anni fa! Ma così va il mondo, “anzi andava”, direbbe il buon Manzoni; e “andrà fino a che potrà”, dico io.
                                                                       gaudens@live.it

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