del Movimento Giovanile a Bergamo, quindi, nel 1994, l’elezione, a 26 anni, a segretario provinciale. E poi il resto. Sì, ho fatto e continuo a fare di tutto: dal montaggio e smontaggio alle feste, alla pulizia dei tavoli, all’attacchinaggio notturno nelle campagne elettorali, ai volantinaggi ai mercati e nelle piazze. Non bisogna mai dimenticarsi che prima di essere Parlamentari, Consiglieri o Sindaci, nella Lega si è militanti. E l’esempio deve sempre venire dall’alto. Non è un caso che i generali più rispettati e ammirati sono quelli che stanno in prima linea, non quelli seduti dietro ad una scrivania. Le preferenze? È vero sono tante. Ti svelo un segreto: sono al 95 per cento donne! Ne sono certo.”
     Non ne dubitiamo (...). In tutti questi anni di presenza nel Consiglio Comunale di Bergamo (eletto la prima volta nel 1995), qual è stata la costante del tuo “fare” politica? Negli anni è cambiato qualcosa?
     “Prima di tutto, in 15 anni di consiglio comunale, ho sempre avuto una presenza superiore al 90 per cento. Da un anno sono in maggioranza ma, per il resto, ho sempre fatto il consigliere di opposizione e, quando sei in minoranza, devi sempre tenere la guardia alta. Fare opposizione è un’esperienza molto utile per la formazione di un amministratore pubblico, ve lo posso assicurare. Purtroppo, devo ammettere che, rispetto agli anni di Vicentini e Veneziani, con Bruni e i suoi, i rapporti sono molto peggiorati. Prima poteva esserci una discussione in aula, ma tutto finiva lì. Nei cinque anni di Bruni, invece, in alcuni casi, si è finiti anche in tribunale. Non certo per mia volontà. E, se si inizia a querelare, è la morte del dibattito politico.”
     Come è cambiata la tua Bergamo? Cosa chiede la gente?
     “La nostra Bergamo. La gente vuole sicurezza e pretende rispetto da parte di chi è arrivato in questa città per ultimo. Non si può andare in casa d’altri e mettere i piedi sul tavolo e sporcare dappertutto! Tradotto: ben venga chi viene qui per lavorare e cerca di integrarsi, rispettando i nostri modi di vivere e la nostra cultura. Di coloro, invece, che vengono per rubare e per imporre usanze incompatibili con le nostre, ne facciamo volentieri a meno. Alla faccia dei buonisti di sinistra, i quali, nonostante, ad ogni elezione, prendano delle sonore legnate, continuano a predicare il «Porte aperte per tutti gli immigrati».”
     Su cosa (progetto, argomento, tema) il Gruppo consiliare della Lega Nord e tu in particolare non cederete mai in Consiglio comunale? E su cosa in Regione?
     “Sul rispetto e la valorizzazione della nostra identità. Chi siamo noi, inteso come generazione, per prenderci la libertà di non trasmettere ai nostri figli e ai nostri nipoti la cultura che ci è stata tramandata da centinaia di anni? È come una catena: se si rompe un anello, in futuro, i dialetti e le tradizioni locali, scompariranno. Ed io non voglio essere accusato, nei prossimi decenni, di

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