per la depurazione delle acque, quelli per la promozione del turismo con Turismo Bergamo, quelli per la promozione dei prodotti agroalimentari doc con Agripromo, sono stati bene spesi e hanno centrato tutti i loro obiettivi di sostegno allo sviluppo complessivo dell’economia bergamasca.
Le risorse impegnate non sono un buco, ma un investimento produttivo che è stato volano alla crescita e alla modernizzazione attarverso le società pubbliche che hanno svolto un ruolo propulsivo con respiro a lungo termine.
Se si è fermato il disegno strategico che esse perseguivano, se i professionisti che le amministravano sono stati cacciati per sostituirli con improvvisati uomini di partito, se non si è in grado di chiudere i processi di privatizzazione avviati nel ramo energia, sono tutte responsabilità che ricadono nella nuova gestione della Provincia, che fa sicuramente bene a ricercare la collaborazione con l’università, peraltro già avviata, ma ha il dovere di avere e decidere una politica economica.
Il Presidente Pirovano si documenti, dedichi più tempo alla Provincia, studi di più, si legga anche la relazione della Corte dei Conti, massimo organismo di controllo degli enti pubblici sul bilancio, che elogia la Provincia per correttezza e oculatezza nella gestione economico-finanziaria. Si legga anche la relazione del Collegio dei Revisori relativa all’anno 2008, di cui un componente è espressione della LEGA, l’attuale assessore al bilancio del comune di Bergamo, e la smetta di parlare “a vuoto”.
Operi piuttosto a realizzare quanto di buono è stato lasciato.
“Dobbiamo valorizzare il nostro territorio”, diceva. Infatti, abbiamo subito perso l’Accademia della Guardia di Finanza. Abbiamo perso il finanziamento della variante di Cisano e le altre varianti sono a rischio. Stiamo perdendo il collegamento ferroviario Bergamo-aereoporto e non ci sono più segnali per la tratta del tram Bergamo-Villa D’Almé. E questo è solo l’inizio purtroppo, perché altri finanziamenti che con fatica in questi anni abbiamo portato a casa rischiano la stessa malaugurata fine, nonostante le promesse di particolari sponde su Roma per ulteriori finanziamenti. Stiamo invece perdendo quelli già finanziati.
“Porta Sud”è un’altra grande occasione persa di sviluppo del territorio. Discussioni su discussioni.. L’unica cosa certa è che la sede della Provincia non si farà più e con essa tutte le infrastrutture previste dal progetto.
Dispiace veramente vedere il quadro desolante che ormai circonda la Provincia di Bergamo, ancora impegnata in inutili polemiche per nascondere la difficoltà del governare, a partire da un bilancio che va organizzato sulla capacità di trovare le risorse necessarie nei limiti del Patto di Stabilità. Come è sempre stato fatto negli ultimi dieci anni.
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