SCIOPERO DEGLI IMMIGRATI, SÌ, MA PERCHÉ E PER CHI?
                                  di Graziano Paolo Vavassori

     Quando si toccano determinati argomenti è bene fin da subito chiarire la posizione di chi scrive. Noi non ce l’abbiamo con gli extracomunitari in generale, come se fossero tutti uguali; per noi, immigrato clandestino equivale all’italianissimo soggetto con precedenti penali, mentre l’extracomunitario che da anni lavora in Italia onestamente è come il vicino di casa che lavora da vent’anni in fabbrica.
     Detto questo, non possiamo che avallare alcune dichiarazioni dell’assessore alla Sicurezza Cristian Invernizzi in occasione del primo sciopero nazionale degli immigrati tenutosi il primo marzo 2010. Non siamo d’accordo, ad esempio, con le dichiarazioni dell’Assessore leghista per quanto concerne i recenti furti nelle abitazioni dei bergamaschi, sostenendo che siano assolutamente opera di extracomunitari. Certo, è probabile, in fondo le carceri sono affollate di immigrati per oltre il 50%; è ipotizzabile che un immigrato con difficoltà economiche sia più portato (dalla nostra società) a delinquere, ma non è matematico. Ci vogliono delle prove; non a caso in molte bande organizzate vi sono anche dei criminali italiani.
     Invernizzi sostiene che “lo sciopero degli immigrati è una trovata politica in vista delle imminenti elezioni regionali”. Su questo punto ci sentiamo di essere d’accordo esponendo un paio di argomenti inconfutabili come prova delle sue dichiarazioni. Innanzitutto domandiamoci a che cosa è servita questa manifestazione che a Bergamo ha portato in piazza un migliaio di persone? Di solito si sciopera per far sentire la propria voce in merito ad un problema che deve essere affrontato e risolto. In questo caso, i manifestanti sono persone oneste, che lavorano regolarmente. A livello nazionale è stato detto che l’evento è servito a far capire che la manodopera degli extracomunitari è fondamentale per il Paese. Senza di loro il Paese si ferma. Chi raccoglie le arance nei campi, chi raccoglie il riso, chi porta avanti molti altri lavori umili, quelli che i nostri figli viziati non vogliono più fare? Non è invece stupido organizzare uno sciopero inutile, che chiede nulla in quanto è già tutto come deve essere?
     A livello locale, invece, Bergamo, alle orecchie dell’Assessore sono giunte dichiarazioni del tipo “per far valere i nostri diritti”. Invernizzi, a tutta prima, ha commentato: “Non capisco quali siano le loro richieste. Dovrebbero pensare di più ai doveri che hanno verso chi li ospita. Dicono che vogliono il riconoscimento dei loro diritti? Ma se spesso ne hanno più degli italiani stessi!” I manifestanti,

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