lavoratori onesti e magari in Italia da tantissimi anni, hanno esattamente i nostri stessi diritti. Fatta eccezione per quei casi isolati del tutto personali di discriminazione razziale, che può essere palesata anche nei confronti di un meridionale (certo, capita tutt’oggi, ma nessuno ne parla, nessuno più si sconvolge), non vi sono restrizioni per un immigrato; anzi, nelle liste per le case popolari, loro, per merito delle scelte del centrosinistra, hanno una sorta di canale privilegiato, tanto che molti nostri anziani italiani in totale povertà non riescono ad ottenere un alloggio popolare, perché vi è sempre qualcuno che risale la lista per questioni razziali. Questi anziani non hanno gli stessi diritti degli immigrati? Se anche loro lavorano onestamente come noi, perché devono avere la priorità ad esempio nel ricevere gli aiuti per le spese scolastiche dei figli? Se il sistema è giusto così è una palese ammissione di disparità, loro sono quindi diversi da quel italiano che lavora nella stessa fabbrica e che, essendo “italiano”, non ha i medesimi benefici del collega, ma in questo caso ai “non italiani” va bene così. Per noi, onestamente, gli ospiti sono gli extracomunitari. Perché meritano delle priorità rispetto a noi? Non è logico prima sistemare la propria casa e poi, se avanza tempo, aiutare il vicino a mettere a posto la sua?
     Perché dovremmo essere tutti così altruisti? Che cosa c’è di male nell’essere un po’ egoisti? Ipocrita è colui che leggendo queste due righe sostiene che sia sbagliato pensarla in questo modo, esattamente come “colui che è senza peccato scagli la prima pietra”. La questione di fondo che ha smosso tutto questo va ricercato nella politica del centrosinistra, locale, nazionale, è indifferente, che vorrebbe regalare molti più diritti agli immigrati di quanto meritano, semplicemente come spiraglio per racimolare altri voti… non è certo per il bene comune, ma per salvaguardare le loro poltrone. È egoismo celato da altruismo. Sarebbero dovuti scendere in piazza i clandestini, non i regolari, ma chiaramente avremmo tutti storto il naso.
     “Meno pretese e maggiore rispetto verso la nostra cultura ed il territorio di adozione.” Come contraddire Invernizzi? I casi di offesa della nostra cultura sono molteplici e palesi, così come il rigoroso rispetto della cultura di un paese straniero quando siamo noi, da turisti, ad essere ospiti. Pena, in certi luoghi, la morte!
     Quindi, se non è un caso che fra i manifestanti c’erano dei bergamaschi militanti nel centrosinistra, diteci che lo sciopero a quattro settimane dalle elezioni non è stato il solito bieco tentativo di raccogliere voti per sopperire alla mancanza evidente di programmi!

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