SFACCIATAMENTE OLTRE I 1000
di Graziano Paolo Vavassori
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Questo articolo non potevo certo metterlo in “Saloni e Motori”, sebbene per metà parli di una fantastica auto: la Bugatti Veyron.
L’idea di questo confronto improbabile tra un’auto ed un grattacielo mi è venuta un giorno, mentre guardavo una trasmissione che raccontava dei record verso l’alto delle costruzioni umane. Io sono personalmente affascinato da tutte quelle costruzioni ingegneristiche imponenti… lo scopersi la prima volta che mi recai a Parigi e vidi la Tour Eiffel.
Era il 1992 e rimasi esterrefatto di fronte a quella altissima costruzione di ferro, l’edificio più alto al mondo fino al 1930. Ne volli conobbere la storia e, pari pari, quella del suo genio inventore, Alexandre Gustave Eiffel. Dal quel giorno, la Tour Eiffel è stata il mio termine di paragone. Infatti, ogni volta che devo capire quanto è alto un grattacielo, una diga o altro, uso i suoi 324 metri (con l’antenna) per rendermi conto di ciò che vedo o sento parlare, sì, perché queste 10.100 tonnellate di ferro le ho viste dal vero e ci sono salito sopra; niente di più alto ho mai potuto osservare personalmente.
Tornando alla trasmissione, nella classifica degli edifici più alti al mondo spunta al primo posto, sebbene ancora in fase di costruzione, il Burj Mubarak-al-kabir, nel Kuwait. Misura più di tre volte la Tour Eiffel, sì, con i suoi 1001 metri è alto più di un chilometro. Ragazzi! Un chilometro verso l’alto, un super atleta centometrista impiegherebbe più di un minuto e mezzo per giungere in cima se il grattacielo fosse in orizzontale.
A bocca aperta, mentre rivedevo più volte il playback dello spezzone televisivo, quei 1001 metri, come a voler dire “avete visto… non solo un chilometro, più di un chilometro”, mi hanno ricordato qualcos’altro di così sfacciato: la Veyron, appunto.
Quando la Volkswagen, capitanata dallo sfrontato Ferdinand Piëch, acquistò l’italiana Bugatti sull’orlo del fallimento, decise, per riscattarne il prestigio e per dimostrare che nessuno al mondo sa costruire auto come la marca tedesca, di costruire l’auto stradale più potente e veloce al mondo, superando tutto quello che era considerato tabù: i 400 km/h e i 1.000 cavalli. Sfacciatamente, appunto, dopo anni di costosissimi progetti, test e fallimenti, a tal punto che si temeva di dover restituire gli ingenti acconti che i facoltosi aspiranti al possesso della super sportiva auto avevano già elargito, quel cavallo in più ai 1.000 era necessario, come quel chilometro orario in più dei 400. Il risultato fu che la Veyron 16.4, dal costo di 1.100.000 euro, riuscì ad accontentare i progettisti con 1.001 cv a 6.000 giri al minuto e una coppia di 1.250 Nm lineare da 2.200 a
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