Stiamo attenti perché l’identità bergamasca sta fortemente indebolendosi e lo sarà ancora di più nel prossimo futuro, con molte partenze avvenute e annunciate ai vertici di istituzioni e ambienti del potere, finanza compresa. Se ci guardiamo attorno e se volessimo fare la conta dei posti di responsabilità e di servizio che sono stati sacrificati in questi ultimi anni, l’opinione pubblica resterebbe di sicuro sorpresa. Basterà ricordare le più recenti vicende dentro lo stesso Consiglio di Amministrazione del nostro aeroporto. Mettiamoci anche la sanità, la scuola ecc.
La tanto criticata Prima Repubblica, anche da questo punto di vista aveva più capacità, sensibilità e attenzione nel valorizzare energie e realtà locali. Quando non si va oltre i confini orobici, accade che per finalità e disegni politici ben leggibili – cioè per assegnazione di incarichi magari per tessera prima ancora che per capacità certe – si scelgano compagni, amici, fedelissimi della propria area. Ne abbiamo frequenti riprove e l’ultima è il “sacrificio” assolutamente incomprensibile avvenuto alla testa di Uniacque, dove un manager di specchiate e chiare competenze come Alessandro Longaretti è stato accantonato, dopo quattro anni di grande lavoro. La sua imperdonabile colpa, evidentemente, è stata quella di essere stato nominato quando c’ero io. Gli hanno dato il benservito senza troppe cerimonie: colgo l’occasione per esprimergli un pubblico grazie. Va notato, di transenna, che Uniacque è di proprietà di tutti i Comuni bergamaschi, quindi, in definitiva è dei cittadini. Teniamo i pugni perché l’acqua resti sempre pubblica e in mani bergamasche, alla luce anche del Referendum.
Infine, l’aspetto che infastidisce l’opinione pubblica è che, dopo tutte le prediche sui risparmi, soprattutto in un periodo come questo che stiamo attraversando, il presidente-deputato ha pensato bene di fare tombola quadruplicando i 60 mila euro che erano la spesa per le indennità al vecchio Consiglio di Amministrazione.
Pantalone continua a pagare e la coerenza può attendere.
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