FIAIP LOMBARDIA: PROPOSTA DI RIFORMA PROFESSIONALE
                                              di Giuliano Olivati - Pres. Prov. Fiaip Bergamo

     Di ritorno dall’assise romana del consiglio nazionale Fiaip, raccolgo volentieri la provocazione a riflettere sulla funzione degli agenti immobiliari professionali e sulla centralità di Internet con i suoi portali immobiliari, social network, forum e blog, non solo come piattaforma di interscambio e collaborazione professionale ma anche come foro di discussione degli agenti immobiliari, che per la prima volta hanno la possibilità di uno scambio orizzontale continuo di informazioni, pareri e sentimenti sulla loro attività e sul mercato. Su Internet passa la testa e la pancia, i malumori viscerali e a volte ingenui, insieme alle elaborazioni intellettuali, di un grande work in progress che è la coscienza collettiva degli agenti immobiliari.
     Cosa siamo? Siamo ausiliari del commercio, siamo professionisti? Professione intellettuale pagata ad ore e a pratica (come gli avvocati) o mediazione professionale pagata ad affare fatto? Come migliorare la percezione dell’agente immobiliare da parte dell’opinione pubblica e della stampa? Quali i servizi da fornire alla clientela? Le domande sono sempre le stesse, e spesso anche le risposte, tanto che qualcuno di noi si è stancato di vederle ripetute a carosello da un sito a un blog, a Facebook e Twitter. Come Fiaip Bergamo abbiamo iniziato sotto la mia presidenza una riflessione su questi temi, estesa attraverso gli organi statutari a Fiaip Lombardia e a tutta la federazione.
     Certamente non siamo avvocati o notai, non siamo consulenti puri che stanno dietro una scrivania a dispensare consigli, siamo agenti immobiliari, ove agente sta per il participio presente del verbo agire. La consulenza non è altro che la veste moderna e professionale dell’antica arte del sensale, nobile figura che riesce a far dialogare le parti, il venditore e l’acquirente, il padrone di casa e l’inquilino; parti che scontano una difficoltà strutturale nel loro rapporto, cioè il fatto di trovarsi in conflitto d’interesse diretto e lampante, “io vinco tu perdi”, “quello che guadagno io lo perdi tu”. È il mediatore come figura super partes che riesce a farli dialogare e a comporre i contrapposti interessi nella superiore sintesi della mediazione. Nessuno tocchi la mediazione quindi, anche perché nessuno vieta agli agenti immobiliari di operare come “mandatari a titolo oneroso” in determinate situazioni, ovviamente informandone il consumatore. Ma la prassi e la normale operatività dell’agente immobiliare italiano è quella del mediatore.

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