Il ritorno al cinema di un film di Wes Craven è sempre un piacere per chi ama l’horror o lo slasher, che ne è fondamentalmente un sottogenere. La saga di Scream ha rappresentato il salto di qualità proprio per il genere slasher, che, dopo i primi passi negli anni 70, ha imperversato negli anni 80 in molteplici versioni, più o meno fortunate, per poi incontrare un inesorabile declino nell’ultimo decennio del millennio scorso.
Il primo Scream è del 1996, quindi del periodo in cui il digitale iniziava a prendere piede e a diventare fruibile, pur con esiti minori, anche con budget non esagerati. La scelta di Craven fu quella di investire, invece, sulla suspence e sull’effetto sorpresa vecchia maniera, lavorando sulla classica figura dell’assassino seriale mascherato. La formula è semplice, la chiave risiede nel saper adattare il genere al periodo storico in modo da rendere la vicenda credibile e al passo con i tempi. Infatti, Scream fu un successo, apprezzato dalla critica e dal pubblico, tanto che nel giro di quattro anni Craven completa la trilogia, che sembrava aver concluso definitivamente la tormentata avventura di Sidney, la protagonista, che ha il volto di Neve Campbell, attrice che deve la sua fama proprio a questo personaggio.
Scre4m ci riporta indietro nel tempo, a distanza di undici anni, e ci ripropone, oltre alla Campbell, anche David Arquette e Courtney Cox, rispettivamente nei panni di Linus, ora sceriffo, e di Gale, la giornalista che ha fatto la sua fortuna scrivendo un libro proprio sulle tragedie di Woodsboro, il paese da cui tutto è iniziato. Eh sì, perché Scream, con il tempo, diventa fenomeno di autocitazione e autoreferenzialità, tanto che il terzo episodio della saga si svolge in un contesto in cui una troupe sta girando Stab 3, la saga cinematografica che procede di pari passo con Scream, una sorta di cinema nel cinema. Motivo che ritorna nella serie, infatti, è quello dei personaggi che guardano, al cinema o in tv, vari episodi di Stab, finzione che, ai nostri occhi, aumenta il carattere di realtà dei protagonisti di Scream.
Da questo punto di vista il livello di Scre4m è elevatissimo, fin dall’inizio. Infatti, le prime due sequenze si rivelano un fake e bisogna aspettare prima di convincersi che la terza è il vero prologo nell’intreccio del film. La prima è basata sul topos classico della chiamata telefonica dell’assassino che tormenta due ragazze, le quali, nel giro di cinque minuti, vengono squartate da Ghostface: ecco che la scena si rivela il prologo di Stab 6. A guardarlo ci sono due bionde sul