PROVA SU STRADA: KAWASAKI W800
di Giovanni Cozzi
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Anche questo mese di nuovo in sella ad una motocicletta per un’altra prova su strada grazie ai “test drive” promossi dalla concessionaria Mottadelli e Carini di Pavia.
Questa volta parto da viale Indipendenza con la nuova W800 della Kawasaki, la moto classica con la quale la casa giapponese riporta in vita la prima W1 costruita a metà degli anni 60. Sicuramente, in questa nuova 800 c’è molto di quella vecchia motocicletta, ma l’evoluzione e la tecnologia hanno dato il loro apporto per far sì che sotto le mentite spoglie di una due ruote d’antan si celi in realtà una istant classic dell’ultima generazione con tanto di impianto ad iniezione elettronica ed emissioni in regola con le nuove normative Euro 3.
Presentata qualche anno fa nella cubatura di 650 cc, come l’antesignana a cui si ispira, la nuova Kawasaki viene ora riproposta nella nuova cilindrata di 800 cc, con una evoluzione del precedente propulsore ulteriormente rinvigorito ed affinato in molte sue parti. Questo nuovo step evolutivo permette alla motocicletta di Iwata migliori prestazioni e più silenziosità.
La carta d’identità della nuova Kawasaki W800 parla di un motore bicilindrico in linea con cilindrata pari a 773 cm cubi, dotato di distribuzione a quattro
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valvole per cilindro comandate da albero a camme in testa mosso da un sistema di ingranaggi a coppia conica con alberino di rinvio al carter posizionato alla destra della testata. Il motore è molto bello da vedere, poi, nel contrasto della sua copertura cromata a fare pendant all’alluminio lucidato e verniciato del motore stesso donando così quello stile (e quella precisione di funzionamento) tipici delle motociclette d’altri tempi.
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