L’alimentazione, come già accennato, è regolata da un impianto ad iniezione elettronica con corpi farfallati da 34 mm di diametro, mentre l’accensione è del tipo digitale con avviamento però solo a pulsante, abbandonando così, definitivamente, l’avviamento a pedivella presente nella precedente W650. La potenza massima non viene dichiarata, ma noi sappiamo aggirarsi intorno ai 44 cavalli alla ruota, valore più che sufficiente per la tipologia della motocicletta e la sua destinazione d’uso.
     Il cambio è un comunissimo cinque rapporti così come l’impianto di sospensioni con una forcella anteriore da 39 mm ed una coppia di ammortizzatori idraulici al posteriore. Da notare la sezione differenziata delle ruote con l’anteriore da ben 19 pollici e pneumatico da 100/90 mentre la posteriore è da 18 con un più ragguardevole 130/80. Da notare, poi, nello stile della motocicletta, gli innumerevoli richiami al passato, come i tubi di scarico cromati dal finale a collo di bottiglia così come le protezioni in gomma sul serbatoio o la sella con cuciture trasversali, come una volta. A corollario di tutto ciò la quantità notevole di cromature che vanno dai parafanghi alle forcelle, dagli ammortizzatori agli specchietti retrovisori, dalle frecce alle marmitte e al paracatena. È sì, c’è veramente poca plastica su questa Kawasaki. I cerchioni, manco a dirlo, sono rigorosamente a raggi ed il freno posteriore è a tamburo. Sicuro e potente il moderno freno a disco ventilato da 300 mm posto all’anteriore.
     Prendiamo ora contatto con la moto.
     Appena saliti in sella sembra di tornare indietro nel tempo e, mentre ci accingiamo a stringere tra le mani il rigoroso manubrio cromato, diamo uno sguardo alla strumentazione. La linea e lo stile sono sicuramente simili a quelli di una moto d’epoca, ma anche in questo caso a tradire la modernità del prodotto troviamo un display digitale posto all’interno del tachimetro, atto a ricordarci la sola somiglianza al passato, ma tutta la innegabile bontà di un prodotto al passo coi tempi. Nel display troviamo informazioni sul chilometraggio totale, parziale ed un orologio digitale. Nel contagiri, con linea rossa posta a 7.000, trovano invece posto le classiche spie di servizio compresa quella, immancabile in una motocicletta moderna, delle eventuali anomalie all’impianto di iniezione. Degna di nota la voluminosa presenza del faro anteriore, il quale, dal canto suo, illumina adeguatamente la strada, permettendo di viaggiare sicuri anche al buio.
     Partiamo.
     All’avviamento, la bicilindrica giapponese risponde silenziosa ed impeccabile

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