come un orologio svizzero, mentre la sonorità che riecheggia dalla sua splendida coppia di silenziatori è quantomeno atipica per una motocicletta dei giorni nostri, ma perfettamente in linea a ciò che ci si aspetta da una “vintage”. La W800 è una vera macchina del tempo, ce ne si accorge subito appena saliti in sella. Chi ama questo stile di moto finalmente ha la possibilità di avere tra le mani ciò che ha sempre desiderato, con in più l’affidabilità e l’economia di esercizio tipici della più moderna produzione giapponese.
     Per non snaturare il concetto di questa due ruote, decidiamo di portarla a passeggio tra le statali e le strade di collina, fino a Caldirola (PV), in modo da saggiare le sue doti di splendida passista per la quale è stata creata.
     La giornata di domenica ci vede, in sella alla nostra W800, andare incontro agli amici al bar per la colazione di rito prima della consueta gita domenicale. Gli sguardi di ammirazione verso di lei si sprecano, mentre sorseggiando il caffè del mattino le domande sul suo conto fioccano copiose. Il verdetto è unanime: bellissima e piena di fascino questa Kawasaki. Ma, bando alle ciance. Si parte.
     Dalla città la direzione stabilita è verso le colline dell’Oltrepò pavese attraverso le statali che attraversano Casteggio, Voghera, fino ad arrivare a Rivanazzano. Su questi percorsi la souplesse di marcia e la comodità della W800 fanno venir voglia di non fermarsi mai, andando a passeggio con un filo di gas a 80/90 all’ora, godendosi il panorama oltrepadano.
     La strada poi prosegue verso Ponte Curone fino a Volpedo, la famosa località delle pesche giganti e gustose tanto apprezzate in questa zona, mentre la strada, di lì a poco, inizia a salire. I primi tratti di avvicinamento alle cime più alte sono formati da sinuose curve ad ampio e medio raggio, dove la snellezza e la dinamicità della nostra bicilindrica trovano subito la giusta andatura per un passo corretto ma spedito. L’eventuale sorpasso o ripresa dai bassi regimi dopo un incrocio sono situazioni digerite elegantemente dalla ciclistica e dalla erogazione fluida del propulsore, mentre la precisione del cambio e la morbidezza della frizione ci permettono di fare un utilizzo perfetto della moto in ogni situazione. L’ultimo tratto, poi, vede le curve diventare tornanti e la salita farsi sempre più impegnativa, ma anche in questo caso, la vigorosa coppia in basso del nostro 800 ci porta fuori dalle curve con un filo di gas.
     Provando ad accelerare un po’ di più, notiamo anche una grinta insospettabile da parte della nostra elegante due ruote tanto da prenderci gusto snocciolando le marce a ripetizione e concedendosi anche qualche bella piega, ma la W800 non è nata per questo e la ruvidità di funzionamento ai regimi più alti, accompagnata

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