Nord-Est, con una serie di nuove storie sulla città, che vedono anche l'utilizzo di pellicole Impossible. Inoltre, Contrasto sta curando un nuovo volume che si intitola (titolo provvisorio) “Milano-mono-Milano by Maurizio Galimberti”, il quale è un lavoro commissionato da un caro amico, Fulvio Frigerio, un mio compagno di scuola appassionato di arte che ha deciso di dedicare un volume a Milano con le mie Polaroid. Sarà un lavoro prezioso perché, per scelta di vita, ho deciso che poi non fotograferò più Milano per un bel po' di anni dopo questo volume, proprio per dargli il meritato spazio. New York uscirà a febbraio, Milano uscirà a marzo/aprile.”
     “Poi sto facendo dei lavori per delle multinazionali italiane della ristorazione insieme a Giart di Bologna. È un progetto per la realizzazione di un volume, con mosaici e foto singole, sull'Italia del 2011, che non è l'Italia del 150°, ma è la mia Italia, l'Italia che piace a me, magari non c'è Milano, ma chi se ne frega, magari non c'è Trieste, ma non mi interessa, però magari c'è un paesino dell'Abruzzo. È comunque l'Italia, con tutti i centimetri quadrati che la compongono. Ce ne sono alcuni che mi hanno emozionato, sia con la tecnica del mosaico quanto con lo scatto singolo. Ci sono magari dei monumenti che si ripetono un po', per esempio sabato ho fatto la Mole Antonelliana di Torino e ho realizzato tre mosaici perché tre punti di vista diversi ti fanno vedere come il fotografo/artista riesce sempre a sorprendersi e a sorprendere.”
     Artisticamente parlando qual è il tuo sogno nel cassetto?
     “Sicuramente mi piacerebbe fare un bel libro su Parigi, che è la mia città preferita, e poi sicuramente il sogno è legato ai ritratti, mi piacerebbe fare il ritratto a mia madre, ma penso che non lo farò mai perché sarebbe un'emozione troppo forte vederlo quando lei non ci sarà più, quindi preferisco tenerlo nel cassetto, per un fatto di emozione. Un sogno che sicuramente era grandissimo e che non si potrà più realizzare è quello di fare un ritratto a Papa Giovanni Paolo II, perché, forse avendo vissuto anche tutto il suo pontificato, penso sia stata la figura più importante della fine del '900, la sua poesia, la sua dolcezza, il suo bel modo di fare anche con i ragazzi, sicuramente fargli un ritratto sarebbe stato bellissimo, anche perché il mio ritratto, che entra proprio dentro la persona, sarebbe stato un qualcosa di estremamente magico, ma purtroppo non si può più e quindi è proprio un sogno nel cassetto.”

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