BIOGRAFIA: BENITO MUSSOLINI
di Cristina Mascheroni
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Benito Amilcare Andrea Mussolini nacque il 29 luglio 1883 a Dovia di Predappio, in provincia di Forlì, da Rosa Maltoni, maestra elementare, e Alessandro Mussolini, fabbro ferraio. Studiò nel collegio salesiano di Faenza e successivamente al collegio Carducci di Forlimpopoli, dove conseguì, nel 1901, il diploma di maestro elementare iniziando subito ad esercitare la professione, nel ruolo di supplente, nella scuola elementare di Pieve di Siliceto.
Stimolato dal padre, acceso esponente di sinistra violentemente anticlericale ben noto in Romagna, Mussolini manifestò da subito un vivo interesse per la politica attiva e nel 1900 ottenne la sua prima tessera di partito iscrivendosi al Partito Socialista Italiano. Nel 1902 fuggì in Svizzera per sottrarsi al servizio di leva e qui conobbe personaggi dalle spiccate idee rivoluzionarie, quali Serrati,
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Balanov e altri, forgiando così il proprio carattere politico in base alle idee di Marx, Proudhon e Blanqui, insieme a quelle di Nietzche e Pareto. Purtroppo il suo carattere litigioso, fomentato dal proprio attivismo anticlericale e antimilitarista, lo fecero espellere da quasi tutti i Cantoni svizzeri, sicché nel 1904 fu costretto a rientrare in Italia dove, approfittando di un’amnistia che gli permise di sottrarsi alla pena prevista per coloro |
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che non avevano effettuato il servizio di leva, compì il proprio dovere nel reggimento bersaglieri di stanza a Verona.
Tornò ad insegnare nelle scuole elementari, ma fu congedato nel 1907 a causa di una sua accesa commemorazione di Giordano Bruno; per la polizia fu schedato come “individuo sovversivo” e “pericoloso anarchico”.
La propria attività politica continuò incessantemente (fu anche a capo di uno sciopero di braccianti agricoli nel 1908) e venne arrestato per aver minacciato un dirigente delle organizzazioni padronali; processato per direttissima, fu condannato a tre mesi di reclusione, ma fu posto in libertà provvisoria dietro cauzione dopo soli 15 giorni di carcere. A settembre del medesimo anno, fu nuovamente incarcerato per aver tenuto a Meldola un comizio non autorizzato.
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