ATB TRASPORTO PUBBLICO E TAGLI
di Pierluigi Piromalli
|
|
All’indomani dell’annuncio del Governo circa la necessità di adottare interventi correttivi alla finanza pubblica rivolti a riequilibrare gli effetti della crisi economica mondiale, l’Azienda Trasporti Bergamasca viene direttamente coinvolta nella questione e, con essa, le reali prospettive di mobilità della cittadinanza in ambito urbano ed extraurbano. I trasporti rappresentano, non certo da oggi, un settore particolarmente colpito dalle manovre di contenimento e di abbattimento della spesa pubblica e per quanto riguarda l’ATB si è subito compreso, fin dalla scorsa estate durante la quale si manifestarono i primi timori collettivi, che le nubi che si intravedevano all’orizzonte non avrebbero promesso nulla di buono per i destini dell’azienda. Nella fattispecie, l’ATB sarà investita da un taglio dei finanziamenti, con una forbice compresa tra il 10% e con previsione al rialzo fino al 30%, che, accompagnato ad un contemporaneo aumento tariffario per compensare il minor afflusso delle risorse economiche, rende fosca la situazione che investe il trasporto pubblico in Bergamo e provincia.
Ovviamente le aspettative della cittadinanza, come sempre proiettate nel firmamento della speranza e dell’ottimismo, stridono con il sistema politico gestionale del comparto che da una parte annuncia disastri per il trasporto locale ventilando tagli alle linee ed una consistente riduzione dei servizi all’utenza e, dall’altra, pubblicizza, come nella miglior strategia di marketing, presunti meriti nell’esser riuscito a circoscrivere gli effetti della contrazione delle risorse e a contenere gli aumenti tariffari, sempre ostici a coloro che fanno ricorso ai mezzi pubblici.
Ci si trova, insomma, di fronte al classico compromesso all’italiana, dove non si capisce chi ci abbia perso e chi guadagnato ed il paradosso, per quanto riguarda l’ATB, sta nel fatto che la riduzione dei finanziamenti, non imputabile a scelte dell’azienda, andrà a colpire duramente solo ed esclusivamente il servizio di linea risparmiando altri settori, quali per esempio i Consigli di Amministrazione, le figure dirigenziali e le pletora di funzionari vari, che verosimilmente rimarranno invariati. Si vocifera addirittura di uno scorporo di attività, in seno all’azienda, che, se realizzato, non produrrà certo ricadute positive sulle condizioni di viaggio, ma potrebbe determinare addirittura l’incremento dei relativi funzionari e magari dei futuri dirigenti.
Tra patti di stabilità e politiche contenitive del Governo, che si abbattono
|
|
|