sulle amministrazioni locali, la situazione sembra avviata sempre più ad una dequalificazione del servizio complessivo (accade soprattutto per le ferrovie, emblema dello stato di crisi nel quale versa il sistema nazionale dei trasporti) le cui inefficienze si riversano inevitabilmente sull’utente che è la linfa vitale che consente la sopravvivenza del sistema. Anche le stesse amministrazioni locali non sembrano del tutto esenti da colpe, a prescindere dagli scenari attuali e dalle politiche economiche del Governo, poiché orientano il loro sguardo sornione verso obiettivi diversi da quelli istituzionali (tutela dell’utenza), privilegiando spesso il mantenimento di uno status quo dirigenziale ed organizzativo e penalizzando l’efficacia dei servizi di trasporto, che, in una ideale scala gerarchica, dovrebbero costituire l’obiettivo aziendale prioritario da perseguire nell’interesse della collettività. In ogni caso, numeri alla mano, la vilipesa ATB subirà un taglio superiore al milione e mezzo di euro di finanziamenti, i quali si tradurranno concretamente in un corrispondente abbattimento di circa 600mila km annui di servizio sull’intero Consorzio ATB, che comprende i 28 comuni della Grande Bergamo, di cui 470mila per la sola ATB.
     Gli interventi rivolti a tagliare i servizi sul territorio riguarderanno principalmente, come annunciato dall’azienda, la riduzione delle corse festive mattutine, il ridimensionamento dei cosiddetti servizi scolastici “bis”, la copertura, durante le ore serali, dell’area compresa tra diversi comuni della prima periferia urbana con utilizzo di una sola vettura, la diminuzione delle vetture nel servizio estivo e delle relative frequenze, la riduzione, durante il periodo invernale, di alcune linee urbane con ulteriore limitazione dei mezzi e delle corse. Tutto ciò è vidimato, tanto per far allargare miseramente le braccia al cittadino-contribuente, dall’aumento delle tariffe nella misura del 10% a partire dal 1 febbraio 2011 e di un probabile ulteriore aumento del 10% dal successivo 1 maggio 2011, senza dimenticare che la diminuzione dei chilometri coperti causerà anche una minore esigenza di personale viaggiante, con il rischio di contrarre la forza lavoro e ricorrere ai prepensionamenti.
     Alcuni dettagli del piano devono ancora essere messi a punto, ma i suoi contenuti destano preoccupazione, poiché i tagli regionali, a quanto affermano i segretari delle tre rispettive associazioni sindacali di categoria, produrranno a Bergamo una consistente riduzione di introiti vicina ai due milioni di euro. Si teme però che, oltre all’inevitabile peggioramento della qualità del servizio, la manovra contenitiva coinvolgerà pure i lavoratori visto che si prospetta il rischio di esuberi. Le condizioni del trasporto locale si sono, negli anni, aggravate

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