aeroportuali, di destra e di sinistra, che avevano sollevato le loro critiche, potranno essere soddisfatti. Se da un lato vanno considerate le doverose esigenze di sicurezza dei territori circostanti gli scali, dall’altro non si possono dimenticare le legittime richieste da parte delle amministrazioni comunali di pianificare lo sviluppo di strutture che possono essere di servizio per l’aeroporto, pur non essendo sul sedime dello stesso. Nessuno vuole ridurre il livello di sicurezza, anche perché i primi che hanno a cuore la sicurezza dei cittadini sono proprio i Comuni, ma non si possono nemmeno adottare provvedimenti dall'evidente sproporzione rispetto ai benefici. Non è un caso che, salvo la California, questo tipo di estensione del piano rischi non sia stata adottata in alcuna altra parte del mondo. Certo, piacerebbe a tutti, per una questione di sicurezza e impatto ambientale, avere aeroporti con il deserto intorno, ma purtroppo in Lombardia, in Italia e nella maggior parte del resto d'Europa, tutto questo non è possibile.”
     Non ritiene in qualche modo superfluo pensare di tutelare nuove eventuali costruzioni quando i rischi maggiori li corrono quelle già esistenti? Nel nostro caso, ad esempio, nel raggio di 1 km c'è già di tutto… il primo rischio lo corre l'aerostazione stessa, poi Orio Center, i capannoni delle varie aziende… “Da un lato è vero,” prosegue Belotti, “tanto che dai nuovi vincoli sono esclusi i servizi aeroportuali all’interno del sedime dello scalo e questo è sicuramente un paradosso. Comunque, è pur sempre una riduzione del rischio visto che si vanno a limitare i nuovi edifici che possono aggregare molte persone, come centri commerciali, stadi (a Cagliari, ad esempio, era ormai già stato approvato il nuovo edificio a lato dello scalo di Elmas), scuole, condomini, che saranno vietati entro 500 metri dalle piste, potranno essere valutati caso per caso nella fascia tra 500 e 1000 metri, mentre oltre il chilometro non sussisteranno vincoli di rischio.”
     Senza dover addirittura introdurre una normativa, non si può procedere con il buon senso e di volta in volta valutare l'eventuale progetto da realizzare? Sembra quasi scontato pensare che vicino ad un aeroporto non si possano realizzare determinate strutture, o no?
     “Come ho spiegato prima, siamo in Lombardia e in Italia e non in mezzo al deserto. Gli aeroporti sono strutture importantissime, che necessitano di tutta una serie di servizi collaterali, senza i quali non potrebbero garantire la loro funzionalità. Ecco perché i comuni aeroportuali, che subiscono già molti disagi legati all’inquinamento atmosferico e sonoro, non accettano che non si possano trovare benefici dalla realizzazione di strutture di servizio intorno agli scali.”

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