diverse zone della città e la contestuale necessità di offrire un progetto di rilevante importanza per l’utilizzo pubblico. Pensare quindi di abbattere la struttura esistente e ricostruire ex novo per soddisfare esclusivamente esigenze abitative e in parte commerciali apparirebbe una scelta “meccanica” visto che già in altre aree dismesse o prossime alla dismissione (si pensi alla superficie ex Enel di via Nullo nella quale sono già stati avviati i lavori per la costruzione dei nuovi insediamenti abitativi e all’ampio perimetro occupato dagli attuali Ospedali Riuniti di Largo Barozzi in predicato di trasferimento) le scelte sono già state orientate verso la costruzione di edifici adibiti ad uso residenziale con individuazione di locali ad uso commerciale complementari al complesso.
     Sarebbe, invece, buona cosa che la Montelungo cedesse il posto ad ipotesi alternative all’abusato scopo residenziale e in questo senso occorre sottolineare che l’iniziale proposta di destinare il complesso a scopi museali è stata ben accolta e condivisa fin da quando emersero concrete possibilità di riconversione dell’area. Già nel 2004, il Credito Bergamasco aveva messo a disposizione del Comune la somma di 1,5 milioni di euro per riprogettare il complesso con l’idea precisa di creare un moderno centro di arti figurative, che avrebbe sicuramente accresciuto le potenzialità della città, anche in termini di ricadute sul turismo e sulla cultura. La valorizzazione soprattutto culturale avrebbe sicuramente determinato l’assunzione di costi non indifferenti, ma sarebbero stati ampiamente ripagati dall’organizzazione razionale di un percorso museale sviluppato tra la Gamec, l’Accademia Carrara e il Museo Bernareggi, il tutto inserito in un contesto verdeggiante fino a trasformare la Montelungo in un piccolo Beaubourg orobico, occasione da spendere magari come uno dei biglietti da visita per la promozione cittadina. Il progetto è, però, rimasto nel cassetto, perché l’interlocutore è un soggetto complesso come il Demanio e la destinazione ha creato qualche incertezza soprattutto per la difficile compatibilità tra finalità dell’intervento e redditività necessaria a sostenerlo.
     Il compendio è stato quindi inserito nel cosiddetto Ambito Strategico 1, polo dell’arte, della cultura e del tempo libero, e ad esso sono state annesse funzioni di tipo residenziale, commerciale e culturale, servizi pubblici e privati in connessione alle funzioni museali già esistenti. Tramite la cessione a privati di porzioni della ex caserma si sarebbe agevolato, inoltre, il recupero di quelle parti destinate a fini espositivi e comunque legate all’arte. Dopo la firma del Protocollo e dopo il parere favorevole espresso dal Demanio circa l’acquisto dell’area da

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