dell’immortale Bruno Vespa fino a quelli meno noti di emittenti televisive regionali e locali.
     L'inquietudine che avvolge questi sinistri eventi di cronaca ha indubbiamente una capacità di penetrazione nell’immaginario collettivo tale da riuscire ad intercettare le passioni dell’opinione pubblica, che ipnoticamente non vede l’ora di assistere all’ennesima versione dei fatti sperando di intuire la soluzione al mistero. È successo così per Cogne, per Erba, per Avetrana ed ora sta accadendo per Brembate. È curioso ma al tempo stesso strano che la scomparsa di Yara si collochi temporalmente, per una cinica coincidenza, proprio mentre stava calando il sipario sul delitto di Avetrana, il quale ha stimolato infinti dibattiti sui giornali ed in televisione.
     Ai burattinai dei palinsesti televisivi non pareva vero che proprio quando si stava scrivendo l’ultimo macabro capitolo nella cittadina pugliese si presentava, servita su un piatto d’argento, una nuova telenovela sulla falsariga della precedente e che riguardava la misteriosa scomparsa di una minorenne in una piccola realtà di provincia, lontana dalle più contorte e spesso più intriganti trame metropolitane. Le truppe televisive che avevano macinato numeri da capogiro in termini di audience sul campo di battaglia di Avetrana potevano, quindi, preparare il trasloco dal lontano Salento alla più industrializzata terra orobica, convinti anche questa volta che si sarebbe rinnovato il travolgente interesse dell’opinione pubblica.
     A Brembate, però, nessuno ha sgomitato per assicurarsi un posto sotto i riflettori, né si è mai assistito ad alcuna ingombrante presenza durante i numerosi collegamenti televisivi. Questo atteggiamento, cogliendo le esternazioni di coloro che partecipano alle inevitabili trasmissioni di rito, non è, però, stato gradito da chi, diversamente abituato alla “normalità” dei riflettori puntati sulle numerose Avetrana nazionali, si aspettava ben altra disponibilità, sia dai diretti interessati sia dalla comunità coinvolta. Così, ecco che il mondo si capovolge e gli abitanti di Brembate Sopra diventano improvvisamente cittadini omertosi, macchiandosi di quella colpa cui l’italiano è storicamente abituato allorché si discorre dei mali del sud del Paese. Secondo autorevoli esponenti dell’informazione, coadiuvati da un plotone di professionisti del crimine e sociologi talora spuntati dal nulla, i cittadini di Brembate si sarebbero resi omertosi semplicemente perché non hanno fornito ai media alcuna versione, magari anche azzardata, in merito alla scomparsa di Yara. L’indice accusatorio è stato puntato anche contro la famiglia della ragazza, i cui silenzi sono stati

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