“Cenerentola si è mangiata mia figlia” è un altro titolo di un libro, scritto da Peggy Orenstain, una mamma miracolosamente rinsavita che ha intrapreso una battaglia per salvare la figlia Daisy dal processo, pericoloso, di “principessizzazione”. Già, perché c’è una principessa in ognuna di noi, ammettiamolo, un’utopia che alimenta la rosea speranza che un giorno, solo se saremo abbastanza belle e buone, anche noi potremo sposare un principe. È un problema che non affligge solo le bambine, ma anche donne adulte che giocano a mascherarsi, a organizzare feste in costume (quasi tutti gli addii al nubilato vedono la promessa sposa scatenarsi prima delle nozze agghindata e zuccherosa come un principessa con diadema, falso, in testa) o a sospirare per quella bomboniera che era il vestito da sposa della compianta Princess Diana…
     L’incarnazione della principessa moderna perfetta è proprio la “middle class” Kate Middleton, novella sposa del Principe William d’Inghilterra, un’arrendevole bambola, convenientemente magra (ossuta?) e impeccabile come poche che in nome della favola perfetta ha ottenuto in cambio un diadema luccicante (questa volta vero) e una vita di confronto con l’altrettanto convenientemente magra, ossuta e impeccabile compianta suocera Lady D.
     A fare da contraltare a tutto questo zuccheroso rosa c’è lo sgargiante rosa sexy delle nuove lolite, due modelli opposti di femminilità, il rosa confetto delle new princess o il rosa schoking della “ninfetta” adolescenziale… peccato, perché nel mezzo l’arcobaleno ha un sacco di colori… La mania delle principesse o, al contrario, la tendenza alla puttanaggine adolescenziale rappresenta il fallimento del femminismo e dell’intera società che non sa valorizzare le sue giovani donne e non sa offrire nulla in cambio che non sia la zuccherosa favola del “e vissero felici e contenti”… per carità, nulla da eccepire su questo fantastico finale, ma per far sì che esso sia davvero reale e non un effimero sogno - l’aumento delle separazioni e la breve durata dei matrimoni nei giovani ne è un esempio lampante - bisogna che ci sia maturità e consapevolezza e che la bimba, una volta cresciuta, sia bella, sì, ma anche dotata di intelligenza emotiva per scegliere il principe azzurro, non solo con i canoni estetici, ma anche con intelligenza.
     E in Italia, dove le mode e i costumi d’oltre oceano suscitano tanta ammirazione, come siamo messe? Fortunatamente il fenomeno non ha attecchito tanto e per ora il delirio delle mamme di bimbe “aspiranti star” si limita all’iscrizione delle stesse a veri e pseudo casting per serie TV, film o sfilate di moda, sempre più numerosi e facili da trovare in rete.
     Giuro, non volevo credere alle mie orecchie quando ho sentito un collega, alla macchinetta del caffè, discorrere amabilmente con altri della propria bellissima

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