Infine, ho cercato di combattere l’ipertensione con dei metodi naturali, non a caso nei primi mesi del 2010 Infobergamo.it si è occupata proprio di ipertensione.
     Nonostante i nostri sforzi, Anna ed io abbiamo dovuto rassegnarci ad andare presso un cardiologo per risolvere il problema. Era agli inizi del 2010. La prima tappa indicataci dal medico è stata una ispezione generale con ecodopler; a quel punto le nostre strade si sono divise. Non essendo io il protagonista di questa storia concludo in fretta dicendovi che ho risolto la mia patologia con delle pastiglie, per Anna, invece, la situazione ha preso una brutta piega. L’ecografia ha rivelato delle macchie anomale sul fegato, con relativo ingrossamento dell’organo. I restanti organi erano nella norma, ma il medico ha rilevato una sfocatura dell’immagine all’altezza del rene sinistro, come possibile collegamento alle lesioni epatiche. La sua esortazione è stata quella di un immediato controllo con una TAC. L’ipertensione, insomma, era già diventata il problema minore.
     All’uscita dal laboratorio medico in Anna è scattato subito un positivo meccanismo di accettazione e difesa: “è certo che il fegato è un organo che si rigenera rapidamente, anche se fosse qualcosa di brutto siamo in tempo, io sto bene, non credo che mi debba disperare già da ora…” mi raccontò.
     Un po’ di fortuna non guasta mai. Anna ha un’amica che lavora all’Istituto di cura Città di Pavia e tramite lei prende un appuntamento per la TAC. Ricordatevi sempre di non leggere da soli gli esiti medici, sì, perché, oltre a trovarvi di fronte a termini tecnici che difficilmente conoscete, rischiate di ingigantire la diagnosi. Anna, addirittura, non ha mai voluto leggere un referto, ha demandato la questione direttamente al “Caregiver” (come dicevo prima, colui che vi segue in tutte quelle cose che da soli non avreste la testa per seguire…), forse anche per scaramanzia.
     Il primo medico a farsi carico del problema di Anna è stato il dottor Canevari, da noi intervistato nel marzo del 2011, il quale lavora in questo ospedale. È un oncoematologo con oltre 40 anni di esperienza. Il male di Anna è solido, quindi non è propriamente il campo di Canevari, tuttavia, lui è stato fondamentale per indirizzarla verso le procedure diagnostiche corrette e le persone giuste. Inoltre, un malato oncologico, mi spiega Anna, necessita anche di altro. Canevari è una persona straordinaria, con le parole giuste, senza bugie, ti permette di capire la tua posizione, indipendentemente dalla gravità, ma ti dimostra anche che ci sono sempre delle speranze, alle quali è necessario aggrapparsi saldamente. Canevari trasmette una certa tranquillità, una certa umanità che ti

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