riprodursi da sola, divorando il carbonio e l’idrogeno fino a che ce n’è. La vita è costituita essenzialmente da carbonio ed idrogeno!
     Personalmente credo che, se anche nessuno facesse qualcosa, il genere umano si estinguerà, semplicemente in quanto, sotto gli occhi di tutti, ogni giorno distruggiamo un pezzettino alla volta il nostro pianeta, basta buttare nel fiume una piccola bottiglia di plastica per contribuire a tutto questo.
     Lawrence E. Joseph, presidente dell’Aerospace Consulting Corporation, un’azienda specializzata in fisica del plasma, autore del best-seller “Gaia: The Growth of an Idea”, laureato alla Brown University di New York e alla University of California a San Diego, se fin da bambino il suo chiodo fisso era quello di salvare il genere umano, è da considerarsi non del tutto sano di mente… tuttavia, possiamo forse biasimare i vari Galileo Galilei, Albert Einstein, Edgar Allan Poe o Edward Witten?
     Premesso che, nonostante il tema sia assolutamente serio, l’ironia narrativa di Joseph non guasta affatto, anzi… per affrontare la lettura di questo saggio ci si deve staccare dai normali canoni ideologici dello scorrere della vita: la questione, sostiene l’autore, non è se accadrà, ma quando avverrà, mentre il bello della faccenda, secondo Joseph, è che, sapendolo prima, avendo cioè una scadenza, necessaria alla maggior parte delle persone, è possibile “riconciliarci e mostrarci all’altezza della nostra natura collettiva più elevata. Questa è la sfida più vivificante del 2012”, ma non c’è molto tempo, il 21 dicembre 2012 non è poi così lontano.
     La scienza è alla base del libro, ma non si tratta solo di scienza. L’apertura mentale di Joseph porta l’autore a non ignorare il fatto che i Maya, per millenni, hanno studiato il cielo ed hanno partorito questa data con fermezza, la quale corrisponde al solstizio d’inverno. Gli scienziati, invece, credono meno alle predizioni, per quanto non casuali, e si limitano ad esporre i fatti così come sono abituati a fare, con numeri e teorie.
     È il Sole. Sì, sarà lui la causa della fine, ma non nel modo in cui siamo stati abituati a scuola dagli insegnanti a crederlo. Il 2012 dovrebbe essere l’anno del massimo picco di attività solare, la quale avviene ciclicamente ogni 11 anni. Già quest’ultima affermazione, tuttavia, deve essere smentita, in quanto, nel momento ipotetico di minore attività solare (2006) abbiamo avuto invece una anomala e repentina inversione di tendenza. Ricordate gli uragani Katrina, Rita e Wilma? C’è una correlazione tra l’attività elettromagnetica del Sole e gli eventi atmosferici del Pianeta, è logico, il Sole è ciò che rende possibile la vita sulla Terra, e l’abbiamo già scampata per poco non molto tempo fa. Se nel 2004, uno dei tanti getti di protoni avesse colpito la Terra, non saremmo qui oggi a

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