parlarne. Basterebbe che il Sole aumentasse la propria energia dello 0,5 per cento per bruciare i nostri satelliti di comunicazione, mentre noi subiremmo un incremento imprevedibile di malattie per radiazione.
     Altre minacce nel 2012 potranno interessare la vita sulla Terra. Per esempio, il campo magnetico terrestre si sta indebolendo. È possibile che a breve vi possa essere una inversione dei poli magnetici, durante la quale, questa protezione naturale ed indispensabile dalle radiazioni solari verrà a mancare completamente. Sarà la nostra fine. Diversamente, sembra che il Sistema solare stia entrando in una nube interstellare di energia, capace di destabilizzare l’equilibrio atmosferico dei pianeti e del Sole. I geofisici collocano l’evento tra il 2010 ed il 2020.
     Mi piace come è stato scritto. Joseph farcisce il libro con aneddoti, piccole storie e curiosità raccolte durante il suo viaggio in giro per il mondo. Sì, perché la narrazione si svolge attraverso le interviste che l’autore organizza con i vari esperti internazionali, a seconda del tipo di argomento che intende approfondire.
     Trattandosi di un saggio in bilico tra la fantasia e la rigidità della scienza, riuscire a trattare questo argomento dosando correttamente serietà ed ironia non è da tutti. I riferimenti alla sua vita privata, inoltre, personalmente non mi disturbano, anzi, servono a rendere il narratore più simile ad ognuno di noi. Aggiungo anche un plauso per Tullio Cannillo, il traduttore in italiano dal testo originale americano dal titolo “Apocalypse 2012”, in quanto accade non di rado che un ottimo libro venga rovinato dalla traduzione nella lingua di commercializzazione.
     Joseph è un giornalista concreto, ma di ampie vedute, come scrive appunto. Il tema della fine del mondo visto dai Maya lo affronta non da narratore bendato; non vi sono da parte di questo popolo delle prove empiriche utili a dimostrare che cosa accadrà il prossimo anno, tuttavia, come evidenzia Joseph, non si può nemmeno liquidare semplicisticamente gli studi millenari con i quali i Maya hanno calcolato con precisione che il 21 dicembre del 2012, alle 11:11, vi potrebbe essere… in verità loro non parlano di “fine del mondo”, ma di un passaggio - dal quarto al quinto Sole, secondo uno dei loro calendari - che potrebbe determinare la morte di un numero considerevole di abitanti della Terra. Di fatto, in quella data ed esattamente alle “11:11 tempo universale coordinato (già tempo medio di Greenwich)”, vi sarà il sostizio d’inverno ed il Sole eclisserà il centro della galassia. Questa non è teoria, è pura scienza astronomica. Un caso…?
     Il capitolo sui Maya è ottimo per chi, come me, non ha mai letto di questo popolo, ma ci lascia con delle tristi deduzioni. “L’esigenza degli imperialisti

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