ed anziano fazendeiro Emiliano Guendes, che fa di Teresa la propria “mantenuta”, la istruisce e la educa ai veri valori della vita. Ad Estacia, la residenza del ricco possidente, Teresa vive una vita da signora e si “innamora” dell’anziano compagno, ma, purtroppo, ella è tanto bella quanto sfortunata in amore ed Emiliano le muore fra le braccia.
     Tornata al villaggio, la ragazza incontra nuovamente Januario, ma egli è ancora un marinaio sposato che deve andare per mare, quindi salpa di nuovo lasciandola ancora sola e triste; per dimenticare Janu, Teresa decide di seguire nell’entroterra brasiliano un giovane medico con il quale si troverà a fronteggiare un’epidemia di vaiolo nero, malattia devastante che miracolosamente lascia intatto il suo bel volto.
     Fra continui flash back, il romanzo si conclude con l’episodio di Teresa, arrivata a Salvador de Bahia senza più la speranza di rivedere Janu dato morto in mare, che preferisce tornare a fare la prostituta piuttosto che essere ancora la protetta di qualche bruto, decisione difficile da prendere, ma comprensibile: il suo cuore appartiene a Janu ed a lui sarà sempre destinato.
     A questo punto del romanzo, leggiamo della corrotta amministrazione comunale che organizza il trasloco dei bordelli dal centro alle case periferiche, fatiscenti e malsane, di proprietà di un facoltoso politico locale (!) che spera così di farle fruttare economicamente e, contemporaneamente, acquisire crediti morali presso l’opinione pubblica. Teresa si ribella di nuovo al destino avverso e organizza uno sciopero sindacale delle prostitute, ribellione che diventa una gran sarabanda di personaggi pittoreschi, mescolando il mondo dei bassifondi di Bahia con gli Orixà (le divinità brasiliane), esilaranti scontri con la polizia locale e una nave carica di militari americani giunta proprio allora nel porto. L’indomita Teresa non cede neanche davanti alla notizia che Janu è morto in mare e, alla fine, sarà premiata, perché Janu riapparirà e lei abbandonerà tutto per seguirlo.
     A mio parere, uno dei più bei romanzi di Amado: una storia d’amore intensa e una figura di donna forte, coraggiosamente in lotta contro il proprio destino, una trama avvincente ed una protagonista simbolo di passione, di lotta, ma anche di sensualità ed emozione. Non è facile trattenere la fantasia e non immedesimarsi in Teresa, coraggiosa vendicatrice di tutti i torti subiti, protettrice di umili e malati; se ci sforziamo un poco possiamo anche sentire l’odore del mare e udire l’eco di storie antiche, storie di Orixà capricciose e destini volubili… Se chiudiamo gli occhi, possiamo vedere Teresa che ama al

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Recensione, Jorge, Amado, Teresa Batista, Stanca di guerra, Brasile, Bahia, Guerra, Justiniano Duarte, Januario Gereba, Orixà