INTERVISTA CON IL POTERE
                                  di Oriana Fallaci

     È inutile, lei è fatta così. O la si odia o la sia ama. Comunque vada, i suoi scritti fanno sempre discutere. La “toscanaccia” più famosa d’Italia, Oriana Fallaci (1929-2006), ha avuto il dono della lungimiranza anticipando, tramite le proprie parole, temi che oggi sono più attuali che mai, suscitando l’ammirazione a volte, l’invidia perlopiù, di tante persone.
     Giornalista senza peli sulla lingua, Oriana Fallaci ha sempre vissuto “a modo proprio”, forte della propria schiettezza ha scritto pagine di romanzi e di documenti che oggi hanno il sapore di “vecchie profezie”, analisi lucide ed attente dei cambiamenti epocali che stavano avvenendo nel mondo. Chi non ricorda i forti reportage dal Vietnam raccontati in “Niente e così sia”, che tolsero il velo al mito dell’America piaciona suffragata da tanti film hollywoodiani, dove l’eroe è sempre un americano buono? Chi non ricorda i “rumors” all’uscita di “Insciallah”, temibile reportage dal mondo islamico che per primo ci aprì gli occhi sul nostro vicino scomodo, i Paesi Arabi, ancora prima che Osama Bin Laden rendesse il tema così d’attualità abbattendo, insieme alle Torri Gemelle di NY, il simbolo stesso dell’America inviolata? E che dire dei suoi romanzi seguenti, la trilogia “La Rabbia e l’Orgoglio”, “La Forza della Ragione” e “Oriana Fallaci intervista sé stessa – l’Apocalisse”?
     In questi scritti emersero in tutta la propria genuinità le posizioni violentemente anti-islamiche della Fallaci, che la misero al centro di accese polemiche e controversie, proprio negli ultimi anni della sua vita, quando ormai si era volontariamente ritirata in esilio nel suo rifugio sulla 61 East Street a New York, dal quale lanciava anatemi contro il mondo, Cassandra inascoltata che per prima ha avuto il coraggio di suonare la sveglia per farci capire che il vicino potrà domani essere un temibile invasore e le nostre case non più nidi sicuri, ma tane da svaligiare.
     Oriana parlava, i detrattori la prendevano per pazza, oggi assistiamo impotenti all’ondata di sbarchi dal Maghreb di tunisini, egiziani e Dio solo sa quant’altro che fuggono da una tirannia senza fine…
     Di recente, un caro amico, durante un discorso su cosa oggi rappresenti per i giovani essere un giornalista, al mio commento “eh, non ci saranno più giornaliste con le palle come la Fallaci…” mi ha risposto “ancora lei? Basta, è un mito sopravvalutato, come giornalista non era poi granché…” Come dicevamo all’inizio, questioni di punti di vista.

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