attrazione, in ogni caso lo abbiamo trovato piuttosto deserto. La fila per provare i motoveicoli elettrici non superava le cinque “unità carbonio”. L’elettrico non piace, le moto sono passione e questa passione è alimentata dalla benzina. L’elettrico può solo essere utile, può adattarsi al pendolarismo, ma costa di più e sembra appannaggio dei costruttori orientali. A proposito di cinesi e coreani… c’è crisi anche per loro, sono decine i marchi che ho fotografato l’anno scorso e che non ho più trovato quest’anno, che fine hanno fatto?
     Morale. 18 euro per vedere i sei padiglioni dell’EICMA sono spropositati, senza contare il costo da sempre elevato del parcheggio. In metropolitana è comodissimo, ma siamo passati dai 4 euro dell’anno scorso ai 5 di quest’anno, andata e ritorno, un bel 20% in più. Solo in Italia per una fermata metropolitana


in più c’è un extra da pagare, è il caso di Rho/Pero, ma anche recandosi ad Assago. In Italia, appena è possibile si specula sul cittadino.
     18 euro per l’EICMA sono troppi anche se fossero 12 padiglioni. Perché il salone di Ginevra, considerato il più bel salone auto d’Europa, ha un costo d’ingresso a cranio di 20 euro nel 2012 e di soli 8,5 nel 2011?
     L’ultima sorpresa ci attende all’uscita dal salone. Veniamo avvolti da un profumo di caldarroste al quale è impossibile resistere, ma quando abbiamo visto il costo della porzione più piccola ce ne siamo andati imprecando. 4 euro per il sacchetto piccolo, formato cono, totale castagne 8, totale costo per castagna 0,5 euro, ma siamo fuori di testa?
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