in linea, pesa 450 kg, di cui 100 di batterie, ed ha un costo di 7.000 euro, equiparabile a quello di uno scooter da viaggio, ma ci si muove su quattro ruote, quindi con una maggior sicurezza dinamica. Il casco non è necessario, è sostanzialmente un quadriciclo, e ci si può proteggere dal freddo e dalla pioggia richiedendo, optional, le portiere chiuse.
     Delle due motorizzazioni prendiamo in esame la più prestazionale, ovvero quella con la velocità massima di 80 km/h. Il motore elettrico eroga 8 kW (10 cv), con una potenza di picco di 15 kW (20 cv) ed una coppia di 57 Nm. Le batterie agli ioni di litio sono quanto di meglio si possa trovare oggi sul mercato e,

secondo la casa, dovrebbero garantire un centinaio di chilometri di autonomia. Come ben sappiamo tutti, l’autonomia sarà inferiore di almeno un 10%, non in quanto la Renault mente su questa voce, ma

semplicemente perché i test di omologazione sono del secolo scorso.
     Con un contratto di fornitura elettrica di 3 kW/h servono dalle 3 alle 5 ore di tempo per la ricarica delle batterie, le quali sono aggravate di un costo aggiuntivo rispetto a quelle della Nissan Leaf: un canone mensile di 50 euro.
     Nello spot pubblicitario si è visto una città piena di Twizy (a Renault piacerebbe molto questo scenario), che, parcheggiate sotto ad una sala da ballo sospesa, si ricaricano per mezzo di una nuova tecnologia che produce elettricità attraverso il movimento, in questo caso i ragazzi che ballano. Per la cronaca, questa tecnologia è una invenzione tutta italiana.
     Può la Twizy fagocitare le nostre città in sostituzione alle ingombranti SUV che piacciono tanto agli italiani? Onestamente credo di no, sebbene ho più fiducia in questo quadriciclo che nella auto elettrica di tipo classico. Non si rinuncia all’auto per una Twizy, ma la si acquista in alternativa allo scooter; si tratta di quei consumatori che hanno già deciso di lasciare a casa l’auto nel caso di piccoli spostamenti. In pratica, la Twizy è affetta dalle medesime limitazioni della Leaf, ma porta qualche vantaggio in più: 3 ore di ricarica ad una colonnina A2A sono già più accettabili per riprendere il viaggio, la si parcheggia più
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