costo del lavoro è alto, la burocrazia è dispendiosa… Obama, invece, è lungimirante: è possibile, ancora non si sa con certezza, che inviti la Fiat, con qualche forma di incentivo fiscale, a riammodernare uno dei tanti impianti abbandonati nella città di Detroit, in quanto lo scopo è quello di dare lavoro al popolo americano e cercare di far risorgere una città, Detroit, che fino a poco tempo fa era un punto di riferimento a livello mondiale nel settore automobilistico. Nel caso, Marchionne accetterebbe subito, forse già se lo aspetta, e fa bene a farlo, in quanto in Italia vi è in programma nulla del genere.
     Non c’è solo questo, però. Affinché un gruppo automobilistico stia al passo con i tempi, soprattutto in un momento di crisi come questo, non basta chiudere gli stabilimenti, licenziare il personale, spostare la produzione in un luogo in cui costa meno produrre altro, è necessario investire in tecnologia ed in ricerca, non solo fine al prodotto stesso, ma anche e soprattutto nel sistema di produzione del veicolo.
     Il Gruppo Volkswagen, che comprende oggi Audi, Skoda, Seat, Porsche, Lamborghini, Bugatti e Bentley, entro il 2018 diverrà il primo costruttore al mondo con oltre 11 milioni di veicoli venduti l’anno. Naturalmente, il Big Boss Ferdinand Piëch non ha alcuna intenzione di fare la fine di Toyota, al momento in cima alla classifica, la quale, essendo cresciuta troppo in fretta e male, con oltre 21 milioni di veicoli richiamati per difetti dall’inizio del 2010 sta perdendo la fiducia ed il rispetto dei consumatori; non a torto direi. Quindi… ecco come il Gruppo Volkswagen dimostrerà di saper crescere senza diminuire la qualità e prospettando bilanci in attivo: inventando nuove tecnologie costruttive.
     Quest’anno, con la nuova Audi A3, entra in produzione la seconda architettura costruttiva trasversale denominata MQB, flessibile e costruita con materiali innovativi e leggeri, i quali costano di più, ma sono così spalmati su un numero elevato di modelli di auto che finiscono per incidere meno per ogni modello, il quale beneficia trasversalmente di un pianale di categoria superiore, più leggero, che quindi permette un minore consumo di carburante e motori più piccoli e leggeri. La prima piattaforma, la MLB, ha debuttato con l’Audi A5; la terza ed ultima, NSF, debutterà nel 2012 con la Up!, la nuova citycar Volkswagen/Skoda. Solo tre architetture? Sì. Se pensate che una buona piattaforma può al massimo coprire 2 milioni di veicoli, potete immaginare quanto risparmio in termini di costo costruttivo il Gruppo Volkswagen può risparmiare con solo tre pianali. E Porsche, Lamborghini, Bugatti e Bentley? Anche i loro modelli, con un opportuno uso del carbonio e poche modifiche di

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