GENITORI! PORTATE I VOSTRI BAMBINI AL CIRCO!
                                              di Paolo Acquati

     Percorrendo la strada che da Lallio conduce a Dalmine (Bergamo), circondato da campi e capannoni, rimango colpito da un grande tendone bianco e da un elefante che passeggia liberamente mangiando erba: il circo! Eh, già, il Circo: quanti ricordi! Chi da bambino non ha vissuto la gioia di andare al circo? Il primo pensiero che mi attraversa la mente è: ma nel 2012, nell'era del virtuale, del digitale, del 3D, dell'elettronica, a qualcuno viene ancora in mente di portare i bambini al circo? Non ci penso neppure un istante, metto la freccia e parcheggio nel piazzale antistante l'ingresso chiedendo di parlare con il responsabile, ho una voglia matta di saperne di più. È così che incontro Roland Folloni, il quale, con un grande sorriso, mi accoglie e mi manifesta tutta la disponibilità a parlare del suo mondo: il circo.
     Cosa significa fare il circo nel 2012?
     “È una cosa sempre più difficile, per tutto, per le piazze, per i comuni, tante volte i comuni non hanno neppure uno spazio idoneo su cui poter installare il

tendone, qualcuno addirittura ci mette a disposizione spazi a ridosso delle piattaforme ecologiche in situazioni veramente difficili. Penso che questa area di

Dalmine sia una delle più belle in assoluto.”
     Dal punto di vista del pubblico, chi va al circo nel 2012?
     “Come sempre nella storia, i bambini, i papà, le mamme, a volte qualche ragazzo giovane. Non si sa mai chi viene, non sappiamo se ci sarà vuoto, se ci saranno poche o tante persone. Noi prepariamo la città che ci ospita con volantini, manifesti, poi quello che viene, viene.”
     Come è la giornata tipica dell'artista del circo?
     “Ogni artista, tutte le mattine si allena per circa 3 ore, provando gli esercizi che effettuerà durante lo spettacolo, e prova anche cose nuove, perché anche
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