ICONE, DAL NEO-POP AL DIGITALE
                                              a cura della Redazione

     “Icone, dal neo-pop al digitale” è il titolo della mostra allestita presso la Galleria Elleni di Bergamo (www.galleriaelleni.it), visitabile fino al 5 Gennaio. Sei artisti dai linguaggi diversi espongono confrontandosi ed esplorando molti miti della cultura pop(olare) contemporanea, che da cinquant’anni mescola l’alto con il basso senza soluzioni di continuità apparenti. Lo stesso pubblico che oggi affolla biennali e vernissage d’arte, cinema nei multisala, concerti rock, partite di calcio, non si perde una puntata del programma televisivo preferito. Un cortocircuito seducente e pericoloso che utilizza palcoscenici mediatici in cui si celebrano i “quindici minuti di celebrità per tutti”, profeticamente annunciati da Andy Wharol, ed in cui “apparire” equivale ad “essere”.
     Ecco dunque convivere nell’immaginario collettivo contemporaneo icone del tutto disomogenee, le quali veicolano messaggi, contenuti, ideali: l’eterna Marylin con Ghandhi, Micheal Jackson con Pasolini, Umberto Eco con Shrek,


Madonna con Padre Pio, Goldrake con Elvis Presley, ossimori attraverso i quali passa la cultura odierna che, abbandonata una certa autoreferenzialità, diventa di massa, accessibile e allo stesso tempo ironica e leggera. Personaggi attraverso i quali il pubblico si identifica, trasformandoli in “Icone” contemporanee sacre, ma soprattutto profane, da idolatrare. Un’infinita esplosione di nuovi miti e, come acutamente osservato da Gillo Dorfles, nuovi riti collettivi e quotidiani.
     La mostra vuole essere un viaggio disincantato tra le contraddizioni e contaminazioni culturali contemporanee, che si possono non condividere, ma di
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