di alzarsi con “la luna storta”, è preoccupante se gli sbalzi di umore sono frequenti, senza motivo e se sono comparsi di recente. Cambiare il carattere nel tempo: invecchiando solitamente i difetti caratteriali si accentuano, raramente migliorano, questo è normale. È preoccupante se si verifica un cambiamento radicale di carattere, si diventa irascibili o diffidenti dopo essere stati pacifici per tutta la vita. Perdita di interessi e di spirito di iniziativa: succede spesso che chi invecchia perda lo spirito di una volta, diventa preoccupante però se assume un comportamento trasandato, trascurando la cura della persona e della casa.
     Come si sviluppa questa malattia? A tutt’oggi non si conosce l’origine certa della stessa (l’eziologia) anche se molti studi scientifici hanno fatto luce sui meccanismi attraverso i quali essa si sviluppa (la patogenesi) e la loro conoscenza ha permesso di avviare una ricerca “mirata” di farmaci per frenare l’evoluzione della stessa. Gli studi più importanti riguardano “l’ipotesi colinergica” e “l’ipotesi della cascata amiloidea”. Sull’ipotesi colinergica, nel 1976, due studiosi americani, Davis e Bowen, formularono questa supposizione sulla base dell’osservazione che nel cervello dei malati è presente una carenza di acetilcolina, un neurotrasmettitore con la funzione di far comunicare fra di loro le cellule del cervello, i neuroni. Partendo da questo presupposto si sono messi a punto farmaci anticolinesterasici, attualmente in uso, in grado di aumentare la disponibilità di questa sostanza chimica nel cervello, attraverso il rallentamento della sua distruzione. Sull’ipotesi della cascata amiloidea, invece, nel 1984, altri due ricercatori americani, Glenner e Wong, formularono il concetto secondo il quale un accumulo anomalo della beta-amiloide, una proteina simile a quella che si trova normalmente nel cervello, risulta tossica per i neuroni e favorisce lo sviluppo della malattia. La ricerca più recente sta cercando di mettere a punto dei vaccini e dei farmaci che impediscano la formazione di questa sostanza o che ne riducano la tossicità.
     Come si presenta la malattia di Alzheimer? Essa si presenta in modo diverso nel corso degli anni e la sua evoluzione varia a seconda dei casi, solitamente dura 7-12 anni, con ampia variabilità individuale. Si possono schematizzare tre fasi della malattia: la fase iniziale (stadio lieve), periodo che dura circa tre anni ed è caratterizzato da disturbi di memoria recente (il malato dimentica quello che ha appena fatto o detto) e dalla difficoltà a trovare le parole e i nomi delle persone. Spesso l’inizio della malattia è accompagnato anche da ansia, depressione e apatia. La fase intermedia (stadio moderato e severo) è il periodo più lungo, dura dai 4 agli 8 anni, e il malato è sempre più disorientato, non

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