Una notte, prosegue la leggenda, mentre la sorella giaceva addormentata, l’indio si svegliò di soprassalto e, in preda ad un furore cieco, si accanì contro il corpo addormentato di quello che pensava fosse la bimba… fra urla, lacrime e sangue, con orrore si accorse di aver sbagliato e di aver massacrato proprio la sorella stessa! Fecero ritorno con dolore al villaggio e la donna non rivolse mai più la parola al fratello, colpevole di avere in cuore trasfigurato dall’odio come quello dei bianchi. Egli visse lungo tempo lacerato dal rimorso; le notti passavano insonni e di giorno spiava la sorella, orribilmente sfigurata, e la bimba, che nel frattempo era cresciuta e le cui macchie si erano orribilmente allargate. Le due povere donne passavano la loro giornata sempre sole, alla capanna. Probabilmente, gli Dei si impietosirono e corsero in aiuto di questi infelici. L’uomo fece un sogno strano: sognò la bimba bianca che giocava con delle strane bacche rosse dalle quali scaturiva un olio miracoloso. Svegliatosi, rimase incredulo e confuso: che gli Dei gli stessero lanciando un messaggio? Pareva proprio di sì. Difatti, recandosi alla capanna della sorella vide la bimba che giocava con i fiori della rosa selvatica. Colto da frenesia, raccolse le bacche e le portò alla sciamana del villaggio, raccontandole il sogno e pregandola di aiutarlo nel suo intento di preparare l’olio miracoloso. Quest’ultima acconsentì, non senza scetticismo, visto il dolore che albergava negli occhi dell’indio. Preparato l’unguento, l’uomo, di notte, si recò alla capanna e con arguzia riuscì a cospargere di unguento il corpo e il viso della sorella tanto amata. Al mattino, al risveglio, accadde il miracolo: la donna scorse il suo volto in una pozza d’acqua cristallina e non si riconobbe, l’olio aveva compiuto il suo miracolo, le cicatrici erano completamente scomparse! Abbracciò commossa il fratello e lo perdonò per il male subito. Poi cosparse di olio il corpo della bimba e qui accadde un altro miracolo: le sue macchie scomparvero, ma non erano le macchie scure ad essere sbagliate, bensì il bianco della sua pelle che copriva il colore ambrato della pelle degli indios. La bimba guarì e fu in tutto e per tutto simile a tutte le altre bimbe indios, dalle quali fu accettata ed amata. L’Indio rese grazie a tutte le sue divinità per avergli restituito la pace della mente e l’amore nel suo cuore.
     Tornando a noi, i benefici di tale olio furono poi scientificamente provati negli anni ’80 dai ricercatori dell’Università di Concepciòn (Cile), che per primi certificarono le sue straordinarie proprietà sulle cicatrici e sulle ustioni. Difatti, l’olio di rosa mosqueta contribuisce al mantenimento della funzionalità cellulare e ottimizza i meccanismi di difesa della pelle, favorendo la rigenerazione dei tessuti danneggiati. Esso è quindi prezioso per ridurre o prevenire in estetismi, quali cicatrici, cheloidi (ispessimenti della pelle lasciati dalle cicatrici) o smagliature, grazie alla sua forte azione antiossidante ed antinfiammatoria; rinnovare i tessuti cutanei e mantenerne l’elasticità; contro le rughe di

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