BERGAMO (BERGOMUM)
Bergamo e le proprie origini

                                              di Cristina Mascheroni

- Seconda parte                                                  ( Parte )
     Successivamente al Duecento, nuove lotte intestine, aspre e cruente, infiammarono la città; scoppiarono guerre fra le maggiori famiglie della città per il controllo politico della stessa e una di queste, fra i Suardi (Ghibellini) e i Colleoni (Guelfi), portò nel 1295 i Suardi a chiedere l’intervento dei Visconti di Milano. Il Comune cominciava a perdere forza ed autonomia e, nel 1331, venne chiamato a fare da paciere in questa lotta fra le due famiglie Giovanni I di Lussemburgo, Re di Boemia e di Polonia, accolto dalla popolazione come un liberatore. Egli impose la pace, ma mise fine ai diritti e alle libertà comunali approntando un nuovo Statuto della Città, il quale prevedeva la totale dedizione dei cittadini al dominio del nuovo signore. Si costruì proprio in quel periodo la Rocca, simbolo del nuovo potere signorile.
     L’anno successivo, nel 1332, Azzone Visconti si impadronì di Bergamo e diede inizio alla dominazione viscontea. Si iniziò la costruzione della Cittadella e si completò la fortificazione del Castello di San Vigilio; dal punto di vista giuridico, invece, con il nuovo ordinamento statutario del 1354 la guida della città venne affidata ad un podestà di nomina signorile con potere assoluto sugli antichi organismi comunali, sul Consiglio degli Anziani e sul Consiglio Generale.
     Nel 1427, alle fine di lunghissime lotte fra i grandi Stati regionali italiani, Bergamo si ritrovò a far parte della Dominazione Veneta, dominio sotto il quale rimase fino al 1797. All’interno dello Stato Veneto, Bergamo era città di confine, ma la Serenissima ne intuì subito le potenzialità derivanti dalla sua posizione strategica, così, verso la metà del ‘500, il governo veneto decise di trasformarla in una fortezza inespugnabile. Erano i tempi in cui, con la scoperta delle Americhe, i commerci via mare erano assai importanti, ma la Repubblica della Serenissima stava iniziando inesorabilmente il proprio declino in tal campo, pertanto rivolgeva una maggior attenzione verso i commerci che avvenivano con il centro dell’Europa. A tal proposito, Bergamo rivestiva una posizione assai strategica, accresciuta dal progetto di costruzione della Via Priula (1592-1593), una strada che avrebbe collegato, tramite la Val Brembana, Bergamo con il Canton Grigioni in Svizzera, paese considerato un grande alleato ma raggiungibile, fino ad allora, solo passando attraverso i territori lombardi dominati dagli Spagnoli, quindi soggetti a fortissimi dazi.

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