IL CAPOBRANCO SEI TU
                                              di Cesar Millan

     Cesar Millan: c’è chi lo odia e chi lo ama. È nato in Messico ed ha vissuto gran parte della sua infanzia nella fattoria del nonno, dove c’erano cavalli, maiali, cani e animali da cortile. Da suo nonno ha imparato ad approcciarsi con gli animali attraverso un atteggiamento ed un’energia calma e assertiva. Suo nonno, per portare al guinzaglio i cani, usava una corda di nylon che costava pochi centesimi ed è uguale a quella che Cesar usa nel suo programma televisivo “Dog whisperer” per educare i cani problematici.
     Se da suo nonno Cesar ha imparato importanti lezioni di vita, da suo padre ha appreso, purtroppo, ad interiorizzare i propri sentimenti. Nella cultura messicana, racconta Cesar, era permesso solo alle donne dimostrare i propri sentimenti come gioia, dolore o tristezza ed era permesso solo a loro piangere e sfogarsi. L’uomo non poteva farlo, era un segno di debolezza, quindi doveva tenersi tutto dentro. Questo comportamento poteva andar bene per gli altri messicani, un po’ burberi e insensibili, ma Cesar probabilmente aveva un cuore più grande e meno coriaceo ed il fatto di non poter liberamente esprimere ciò che provava lo ha portato ad uno squilibrio psico-fisico e ad iniziare, dopo un breve ricovero in una clinica psichiatrica, una terapia con farmaci psichiatrici.
     Lui stesso racconta che quando è andato negli Stati Uniti è rimasto sorpreso nel vedere che gli uomini esprimevano i propri sentimenti allo stesso modo delle donne e quando, guardando un programma televisivo, ha visto il conduttore che esortava il pubblico a non reprimere ciò che si prova, Cesar è stato catapultato in una realtà completamente diversa da quella in cui era vissuto fino a quel momento. Da lì si è rotto il suo già precario equilibrio interno e ha iniziato a cambiare vita. Tutto questo per dire che le sue straordinarie capacità derivano, magari, da una piccola interruzione nei “rapporti neuronali”. È possibile che, semplicemente, il suo problema psichico può avergli conferito una sensibilità maggiore nei confronti degli animali, come ad esempio i bambini autistici, i quali sono dotati di capacità fuori dalla norma e da una sensibilità straordinaria.
     Si sarà già ampiamente capito che io faccio parte del gruppo cha ama Cesar quasi alla follia, infatti ho comprato un libro scritto da lui… Alcuni dicono che lui maltratta gli animali, tira loro con il guinzaglio, dà loro calci e non premia ecc. Secondo me, una persona che ha fondato un centro di psicologia canina con tutti quegli ospiti non ha vantaggio nel maltrattarli, perché se si ribellano tutti insieme fanno polpette di Cesar. È chiaro che i suoi cani sono sottomessi e

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