disoccupazione, ora la trasformiamo in un “asilo” con poche speranze per chi la frequenta e per chi ci lavora!
     Naturalmente, questo interesse per la mia categoria non può trascurare anche il dramma dei disoccupati, degli esodati, dei vari dipendenti pubblici e privati in esubero (altro termine aulico), della sanità… con la quale dovremo fare presto i conti. Ma il buon Bersani pone un altolà sulla stretta fiscale (“ai ceti popolari con una mano si dà e con l’altra si toglie il doppio”), Alfano su altre deliberazioni… ma intanto votano a favore di ogni decreto e litigano all’interno dei loro partiti per spartirsi le sedie alle prossime elezioni; i nostri sindaci onesti, che hanno risparmiato ed hanno un piccolo tesoretto, se lo vedono bloccato da un Patto di Stabilità che alla fine favorisce chi ha sperperato per il passato e ora si trovano veramente in difficoltà per garantire ai loro cittadini dei servizi minimi dal punto di vista economico e sociale. Più catastrofe di così!
     Il premier: “Siamo riusciti ad evitare l’abisso […] i benefici della prevenzione si avvertono in un tempo lontano […] estirpando il cancro finanziario e smantellando rendite di posizioni e privilegi si potrà togliere il tappo alla crescita […] i governi che verranno dopo di noi non potranno che essere migliori perché avranno capito cosa i cittadini vogliono e cosa occorre al Paese” [Corriere della sera di giovedì 18 ottobre 2012 – pagina 8]. In effetti abbiamo riacquistato credito in Europa, ma la colpa dell’eventuale abisso è proprio di chi ha sempre lavorato con coscienza e onestà?
     Mi scuso con i miei 25 lettori per la mancanza di citazioni letterarie, ma proprio sono sopraffatto dalla situazione economica che troppi cittadini sani stanno vivendo ed a cui mi sento molto vicino.
                                                                       gaudens@live.it

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