BERGAMO E LA QUALITÀ DELL’ARIA: MEGLIO A PIEDI O IN AUTO?
                                              di Pierluigi Piromalli

     L’estate ha ormai abbandonato le nostre latitudini portandosi via leggerezza e spensieratezza ed ha lasciato il posto ai primi timidi freddi autunnali che, accompagnati dalle perturbazioni atlantiche che attraversano il nord Italia e la Lombardia in particolare, ripropongono, come ogni anno, lo spinoso problema delle emissioni inquinanti generate sia dalla circolazione dei veicoli a motore sia dall’imminente accensione dei riscaldamenti. Se abitazioni, uffici, luoghi di lavoro e fabbriche non potranno fare a meno di garantire il tepore degli ambienti non si può certo dire la stessa cosa per i veicoli, che continuano incessantemente a circolare e a ingolfare le vie della città, appestando un’aria tutt’altro che salubre e che fa rimpiangere la freschezza e l’effervescenza dei più ameni centri marini o montani.
     La Pianura padana non è certamente l’area più ambita e desiderabile se si pensa a densità abitativa e, conseguentemente, a concentrazione veicolare, mentre Bergamo, seppur circondata dalla sua cornice di rilievi prealpini, non è purtroppo indenne da questo fenomeno, benché si possa più facilmente sfuggire allo smog cui è condannata rifugiandosi nelle alte valli e tuffandosi nei bucolici paesaggi pedemontani. In città, però, si fanno i conti con i canonici problemi delle aree urbane e se da un lato proseguono i disagevoli lavori per il teleriscaldamento, che nel medio termine dovrebbe garantire una sempre più ampia copertura delle abitazioni raggiunte da questo sistema e una riduzione delle emissioni, dall’altro le automobili continuano ad occupare e ad erodere metri quadrati con la loro ingombrante e francamente sempre meno tollerabile presenza.
     Più passa il tempo e maggiore appare la confusione dell’amministrazione cittadina che promette di accendere telecamere qua e là per la città e non certo per prioritarie finalità di protezione della salute pubblica e di individuare zone a traffico limitato sempre più vaste, ma continua a perseverare mantenendo parcheggi in strade già anguste e congestionate, ignorando soluzioni per rendere più fluida la viabilità. Invece che ridurre la presenza di auto sulle strade imponendo l’utilizzo di silos per chi giunge da fuori città si inventano parcheggi dal nulla contornandoli di blu e lanciando così un chiaro messaggio al popolo delle quattroruote in spregio a quello che dovrebbe essere il principio ispiratore di una lungimirante amministrazione, ovvero quello di rendere la città umanamente vivibile. Se il buongiorno si vede dal mattino c’è poco di cui stare

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