CAMPING ITALIANI: ACCETTANO I CANI MA LI ODIANO IN REALTÀ
                                              di Isabella Pantone

     Nel mio precedente intervento di ottobre 2012, intitolato “Dura vita per il nostro quadrupede… ma solo in Italia”, vi avevo anticipato che dovevo andare a Igea Marina, in campeggio, per una vacanza. Gentilmente, mio fratello mi ha prestato la sua roulotte con veranda.
     Arriviamo al Camping Riccardo (devo fare nomi e cognomi perché il caso lo necessita) e dobbiamo andare a registrarci alla reception. Visto che il cane (grande) paga praticamente come le persone, sono entrata con il mio adorato cane nella sala accettazione… ma il proprietario del campeggio, senza dire né buongiorno né buonasera, se ne esce con “Se con il cane vi accomodate fuori, la registrazione, la facciamo ugualmente…” Mi è venuta subito la voglia di prendere la macchina e tornare a casa. Mi sono illusa che in un campeggio, dove accettano i cani, i proprietari fossero amanti degli animali, ma, secondo me, in questo caso non erano tanto amanti neanche delle persone. Tra l’altro, sul sito www.vacanzebestiali.org, dove t’indicano tutti i posti in cui i cani sono accettati, questo campeggio non è nominato, quindi il cartello che hanno all’ingresso del campeggio che indica libero accesso ai cani lo vorrei sradicare.
     Dopo la registrazione, andiamo nella roulotte, ma abbiamo dovuto legare il cane a un albero perché non può girare liberamente; siccome il mio cane è intelligente, appena ha capito i confini entro i quali doveva stare non si è più mosso e abbiamo potuto slegarlo. Il proprietario ci ha detto, anzi, intimato, direi è più corretto, di non far passeggiare il cane nel campeggio e di non farlo sporcare. Se nel tragitto per uscire dal campeggio per caso il cane sporca, cosa dovevo fare? Prenderlo in braccio, mettergli un tappo e correre fuori dal campeggio? Facevano anche degli annunci con l’altoparlante dicendo che chi veniva trovato a far sporcare il proprio cane all’interno del campeggio sarebbe stato allontanato immediatamente dallo stesso. Peggio di un lager! Ma fornite dei sacchetti e se per caso uno sporca, raccoglie ed è come se non fosse successo niente! E comunque, in quanto pulizia, il posto lasciava molto a desiderare, i bagni erano sempre in disordine e la carta igienica dovevi averla tu, perché non c’era.
     A parte i proprietari del campeggio, anche altre persone erano cattive con i cani, soprattutto se di taglia grande. Nel bagno c’erano 2 vasche con doccetta e acqua calda per fare il bagnetto ai bimbi, io mi sono permessa di prendere dell’acqua tiepida con una bottiglia e di usarla per lavare il cane, lontano dalle vasche, ero sopra lo scarico dell’acqua per non fare il lago… tempo zero è arrivato un addetto alle pulizie che mi ha detto che si erano lamentati perché lì si lavano i bambini, non i cani…
     Il cane non poteva fare il bagno in mare per un’ordinanza regionale, se i comuni volevano, potevano concedere il permesso, ma a Igea e dintorni non

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