LA CULTURA NON SERVE A NULLA!
(Inopinati attimi di pericolosa lucidità mentale)
di Luca Rota
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Sapete che negli articoli che vi propongo su Infobergamo.it, abitualmente disquisisco di libri, letteratura, editoria e in generale di tutto quanto ruota intorno alla lettura, questa attività così semplice e parimenti fondamentale per il benessere culturale della nostra società e di noi tutti che ne facciamo parte... In effetti il libro, per ribadire nuovamente quanto affermato in articoli precedenti, è “l’oggetto culturale per eccellenza”, ovvero quello che più di ogni altro e in modo immediato come nessun altro identifica il concetto e il senso del termine “cultura” ed è anche quello che più rapidamente di qualsiasi altro è strumento primario di trasmissione della cultura, anche nell’era ipermediatica che oggi viviamo.
Per tutto quanto sopra, voglio proporvi questa volta un articolo che non sia sostanzialmente informativo o divulgativo, come faccio solitamente, ma polemico e intendo dire “fortemente polemico”. Vi avviso fin da ora. Sì, perché trattando di cultura, dovendolo fare qui, in Italia, e avendoci a che fare spesso in maniera attiva, cioè dall’interno del suo sistema, in certi inopinati momenti di pericolosa e super-razionale lucidità mentale, mi risulta veramente difficile non provare un profondissimo disagio per quanto constato e insieme la sconcertante sensazione di essere un gran tonto. Sì, insomma, come in quei momenti nei quali ci si rende conto di una cosa assolutamente lapalissiana come se invece fosse una scoperta sconcertante, che sia lì davanti agli occhi e semplicemente o ottusamente gli occhi non vedono o non vogliono vedere.
Mi spiego meglio: come faccio costantemente appena ne ho l’occasione, in eventi istituzionali o meno, anche qui su Infobergamo.it, appunto, così come tanti altri fanno in infinite altre occasioni, si continua a dire che bisogna difendere la cultura, che è necessario promuoverla in ogni modo, che la cultura è fondamentale per un Paese veramente civile, che è una risorsa inestimabile, che un Paese come l’Italia che di cultura in ogni senso è culla da secoli, non può assolutamente ignorarla… Poi, appunto, mi fermo un attimo a pensare e basta veramente un singolo, minimo attimo, per obiettarmi e controbattermi: ma quale cultura e cultura!
La verità è che in questo Paese è stata messa in atto una calcolatissima strategia per “eliminare la cultura” e ciò per un motivo il cui senso è vecchio di secoli: la cultura attiva la mente, sollecita l’intelligenza, libera il pensiero,
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