SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2013
                                              di Luca Rota

     …il fascino quasi incrollabile di una cattedrale nel deserto; reportage dal più importante evento dedicato ai libri e alla lettura in Italia
     “Mi sembra l'edizione più bella”, “Un salone Pop”, “La crisi gli ha graffiato l'epidermide, ma non lo ha scalfito.” eccetera. L’edizione 2013 del Salone del Libro di Torino, forse più che in passato, si è connotata per delle aspettative piuttosto forti, dovute non solo a un’edizione 2012 la quale ha lasciato perplessi parecchi operatori del settore, ma pure per i continui appelli alla salvaguardia della cultura – per la quale, inutile dirlo, il libro rappresenta “l’oggetto fondamentale” e non solo in senso simbolico – provenienti dalla società civile in questi tempi di sbando civico e politico sempre più grave.
     Ergo, il principale evento nazionale legato ai libri e al mondo dell’editoria è risultato l’inevitabile obiettivo, almeno per il settore di competenza, delle suddette istanze e gli slogan che ho citato in principio di articolo, provenienti dallo stesso establishment del salone – ovvero rispettivamente dal direttore del salone Ferrero, dall’assessore regionale Coppola e dal presidente della Fondazione per il Libro Picchioni – hanno senza dubbio contribuito ad autoalimentare le aspettative sull’edizione appena conclusa. Dunque, “cosa” è stato il Salone del Libro di Torino 2013? Ha mantenuto le attese? Ha accettato di mettersi sulle spalle il pesante fardello della salvaguardia della cultura letteraria ed editoriale presso il grande pubblico, oppure no? Disquisendo qui di libri e di editoria, non potevo esimermi da visitare, come ogni anno, d’altronde, il salone per constatare di persona la situazione e cercare qualche buona risposta alle domande appena sopra poste…
     Innanzi tutto, è necessario dare un’occhiata al panorama generale della lettura in Italia, che, come ogni anno in concomitanza con il salone, viene offerta dall’indagine Nielsen sulla lettura di libri nel nostro Paese. Si tratta di un panorama ancora una volta nebuloso, con il mercato editoriale che, nei primi quattro mesi del 2013, segna un -4,4% nel valore e un -0,75% nel volume, ovvero nel numero di copie vendute rispetto al 2012; in pratica, si sono vendute meno copie dello scorso anno nonostante un calo del prezzo di copertina dei libri, con una conseguente diminuzione dei fatturati.
     Perdono un po’ tutti i settori: -10,7% a valore la non fiction pratica (guide cucina, viaggi, lifestyle, eccetera), -8,7% la non fiction specialistica (testi di management, computer, professionale, eccetera). Più contenuto il calo per

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