quelle di qualche anno fa, dove si prediligeva il confort stradale all’anima fuoristradistica, d’altronde è l’ambito nel quale la si guida di più, solo che per avere caratteristiche di uno e dall’altra non vi erano compromessi disponibili. Con le sospensioni moderne, si può avere confort e sufficiente rigidezza, senza rinunciare ai percorsi non asfaltati. Questa Sportage si può addirittura considerare un pochino sportiva: infatti, affrontando come si confà le rotonde, numerosissime nel tratto da Novara a Borgomanero, le sospensioni si irrigidiscono quel tanto da mantenere la traiettoria impostata facendoti divertire e non si scompone, rimane incollata a terra anche quando la provochi.
Ecco, c’è un maledetto però: è impossibile, raggiunti gli 80 km/h, pensare di andare dritti sui rettilinei, è un continuo correggere a destra e a sinistra. Ci si fa l’abitudine, dopo un po’, in fondo, basta una sola mano per effettuare le correzioni ed il gomito sinistro trova un appoggio perfetto sulla portiera. Oltre i 120 l’ora, buche ed avvallamenti affrontati sempre in rettilineo, scompongono non poco l’assetto del veicolo e si perde la certezza di averlo propriamente sotto controllo.
Sempre per il fatto che i SUV hanno il pianale alto, quindi questa Kia è in ottima compagnia, i pedali dei comandi sono piuttosto in alto ed obbligano il giocatore a tenere una posizione con le ginocchia da Buddha, ovvero protratte
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verso l’esterno. Io, che amo una posizione con il sedile molto in avanti, prediligo questo tipo di posizione, ma un “Capo Famiglia” che guida con le braccia e le gambe quasi tese è obbligato ad arretrare il sedile, togliendo il beneficio dello spazio all’eventuale passeggero posteriore.
Nel tratto autostradale prima di Domodossola, abbiamo scoperto che, viaggiando vicino alla soglia del limite massimo consentito dalla legge, la Sportage diviene più stabile che a 80 km/h, anche se non osiamo provocarla per vedere se si scompone. Intorno al suo limite massimo, poco oltre i 180, la sensazione non cambia. |
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