dall’Azienda farmaceutica italiana Fidia (azienda per la quale la scienziata aveva promosso il farmaco Cronassial, prodotto con cervello bovino, farmaco poi ritirato dal mercato in quanto sospettato di provocare una grave sindrome neurologica, la sindrome di Guillame-Barrè) alla Fondazione Nobel, dichiarazioni che scandalizzarono la fondazione stessa. Come risposta, Rita Levi-Montalcini devolse l’intero ammontare del premio alla comunità ebraica per la costruzione di una sinagoga a Roma.
     Il Nobel non fu l’unico prestigioso premio ricevuto dalla scienziata, in quanto nel 1987 il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan le conferì la National Medal of Science, la più alta onorificenza del mondo scientifico statunitense.
     Durante la sua carriera negli USA, durata fino al suo pensionamento, avvenuto nel 1977, Rita Levi-Montalcini lavorò assiduamente anche con l’Italia; fondò un gruppo di ricerca e dal 1961 al 1969 diresse il Centro di Ricerche di neurobiologia creato presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma, sempre in collaborazione con l’Istituto di Biologia della Washington University, e dal 1969 al 1979 rivestì il ruolo di Direttrice del laboratorio di Biologia cellulare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
     Dopo essersi dimessa da questo incarico “per raggiunti limiti di età”, come lei si definì con un sorriso, continuò i suoi studi come ricercatrice; nel 1983 fu nominata anche presidente dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, poiché, nonostante i lunghi anni passati in America, non smise mai di seguire la ricerca italiana su questa malattia.
     Dal 1989 al 1995, lavorò ancora presso l’Istituto di Neurobiologia del CNR con la qualifica di “superesperto”, concentrandosi proprio sullo spettro di azione del NGF, e nel 1999 fu nominata ambasciatrice della FAO, l’Organizzazione Mondiale per l’Alimentazione e l’Agricoltura, dal direttore generale Jacques Diouf per “il suo impegno costante e continuo contro la fame nel mondo.”
     Rita Levi-Montalcini fu anche membro insigne delle maggiori accademie scientifiche internazionali, come l’Accademia dei Lincei per la classe delle Scienze Fisiche, la Pontificia Accademia delle Scienze (prima donna ammessa), la National Academy of Science statunitense e la Royal Society inglese. Collaborò anche con l’Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello, Fondazione EBRI – European Brain Research Institute, istituto con il quale ha continuato a seguire, fino a poco tempo prima di morire, la propria attività di ricerca animata da quella profonda riflessione etica che ha caratterizzato il proprio intero percorso di vita. Fu, infine, nominata senatrice a vita il 1 agosto del 2001 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

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