Già l’ex presidente della Provincia di Bergamo, Valerio Bettoni, aveva sottolineato, all’epoca, come fosse utile pervenire alla concentrazione dei vari uffici sparsi in più sedi in una sola nuova struttura, risparmiando sui canoni di affitto e finanziando così la nuova opera. Progetto e intendimento abortito allorché Bettoni si congedava dalla presidenza provinciale, in linea assolutamente coerente con la discontinuità politica che approva e boccia l’operato dei propri predecessori a seconda delle convenienze di poltrona.
La Bergamo politica, in sostanza, non ha riposto grandi aspettative nella realizzazione di Porta Sud e l’Amministrazione comunale, dal canto proprio, ha pensato bene di appesantire il tutto con un’ampia serie di problematiche complementari, caricando sul progetto oltre duecento milioni di euro di opere pubbliche, tutta l’accessibilità del sistema e il Piano dei Servizi, nel quale sono comparsi scuole, centri per anziani, asili e quant’altro.
È mancata, insomma, la consapevolezza che un progetto di tale portata avesse bisogno di sostegno univoco e di convergenza di intenti e che non era sufficiente definire gli aspetti amministrativi, burocratici e progettuali affinché tutto funzionasse. Bisognava investire risorse e coinvolgere seriamente chi nel progetto ci credeva, il Comune ovviamente prima di tutti. Imputare, oggi, la mancata realizzazione dell’opera alla crisi economica appare pretestuoso e inveritiero, perché la crisi, seppur severa, può rallentare un progetto, ma non cancellarlo.
Ultimo nodo al pettine dell’Amministrazione riguarda l’ormai dismesso ex polo ospedaliero di Largo Barozzi, sottoposto ad una serie di ipotesi di riqualificazione e riconversione, ma, ancora oggi, avvolto da una coltre di nebbia.
Si è parlato a più riprese di spostamento dell’Università, di decentramento di istituti pubblici, di collocazione di alcuni uffici del Tribunale, ormai saturo di spazi e di massiccia riconversione edilizia abitativa e commerciale, ma, fino ad ora, si è trattato di chiacchiere vane visto che tutti i progetti sono rimasti sulla carta.
Si è ipotizzato recentemente, dopo la bocciatura di utilizzare parte degli spazi per destinarvi alcuni uffici giudiziari, anche a seguito della soppressione delle sezioni distaccate di Tribunale, di destinare l’area alla nuova sede dell’Accademia della Guardia di Finanza, separata di pochi metri dall’ex ospedale. Come al solito si è aperta la “caccia all’uomo” e se, il primo cittadino, si è dichiarato favorevole a tale eventualità, considerando la proposta praticabile, il Presidente della Provincia si è opposto, sia per ragioni di “freddezza” verso tale