Un’altra raccapricciante anomalia è stata quella di estendere la tassa di iscrizione al ruolo anche ai casi di opposizione alle sanzioni amministrative, rendendo praticamente inutile ricorrere al Giudice per farsi annullare una multa il cui ammontare è pari o di poco superiore al costo del contributo, il quale, invece, sarà mai restituito.
     Rimane a questo punto da chiedersi quale futuro si possa prospettare per l’amministrazione della giustizia e se mai verrà sollevata, avanti la Corte Costituzionale, la questione di legittimità, in riferimento all’articolo 24 della Costituzione circa l’iniquo regime del contributo unificato !? Purtroppo la giustizia sta diventando una opzione solo per i benestanti e probabilmente, con il tempo, se ne accorgeranno perfino i magistrati quando rimarranno privi di cause da decidere e quando si esauriranno le “misure incentivanti” connesse alla contribuzione e contenute nel DDL.