Le spezie si ottengono da diverse parti (radici, fiori, frutti, bacche, corteccia) di varie piante, si utilizzano quasi sempre essiccate, poi macinate o tritate. Presenti in quasi tutte le parti del mondo, prevalentemente provengono da lontani Paesi del continente asiatico come India, Indonesia e Indocina. Vengono utilizzate per insaporire le pietanze con benefici per il gusto e per la linea, perché danno gusto ai piatti senza aggiungere grassi, anzi, molte di esse, come la cannella, il cumino, i chiodi di garofano e lo zafferano, stimolano la secrezione dei succhi gastrici, favorendo la digestione.
     Non tutti lo sanno, tant’è che questo è spesso l’errore più comune che si fa in cucina, ma le spezie non vanno mai cotte, soltanto aggiunte a fine cottura o direttamente nei piatti per profumare la pietanza, solo così se ne possono apprezzare appieno i profumi e gli aromi; fanno eccezione cumino e zenzero, che diventano più profumati se fatti soffriggere in pochissimo olio prima di essere aggiunti alla ricetta.
     Vanno macinate poco prima del loro consumo, così gli oli essenziali in esse contenuti non vengono dispersi, e si conservano in vasetti ermeticamente chiusi, tenuti in un luogo fresco ed asciutto per non irrancidire od ammuffire. Comunque sia, anche correttamente conservate, le spezie durano un anno, poi è meglio eliminarle. Vediamo ora qualche curiosità sulle spezie più comunemente usate nella nostra cucina.
     Il pepe, usato nelle cucine di tutti i cinque continenti, ha un sapore molto forte, quindi va dosato con cautela. A seconda del momento nel quale il seme viene colto si distingue in pepe verde, spezia ottenuta da bacche non ancora mature, poi conservate in salamoia, dal sapore fresco, non troppo piccante ed aromatico, e in pepe nero, ottenuto da bacche acerbe fatte essiccare per 7-10 giorni, si trova in commercio intero o già macinato ed è una spezia dal sapore decisamente piccante. Il pepe bianco, invece, droga che deriva dalle bacche mature lasciate a mollo in vasche piene d’acqua finché non perdono la buccia esterna e poi fatte asciugare per una settimana, ha un sapore meno forte rispetto al solito e si trova in commercio sia macinato sia intero; infine, il pepe rosa, frutto di un albero di origine esclusivamente sudamericana, rispetto ai suoi omonimi ha un aroma meno pungente e più delicato.
     La noce moscata è un seme marrone, racchiuso in una membrana rossastra, denominata macis, che viene eliminata in fase di tostatura della spezia, viene venduto intero o macinato ed ha un aroma caratteristico, misto fra il dolce e l’acre; molto utilizzata per i dolci, la noce moscata è adatta a ricette di carni,

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