BIANCA COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE
di Alessandro D’Avenia
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L'autore di questo libro è Alessandro D'Avenia. Nato a Palermo nel 1977, laurea e dottorato in lettere classiche, attualmente insegna al liceo ed è sceneggiatore. Questo è il suo primo romanzo.
Edito dalla Mondadori per la collana dei “Numeri primi”, il libro racconta la storia di Leo, un sedicenne come tanti che ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, il suo iPod. Le ore passate a scuola sono uno strazio, ma il nuovo supplente di storia e filosofia è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno.
Leo sente in sé la forza di un leone, ma c'è un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il rosso, invece, è il colore dell'amore, della passione, del sangue, rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l'ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa.
Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande. Una storia commovente, ma non disperata, di crescita e di formazione con un grande afflato spirituale.
Beatrice è ammalata di leucemia e Leo lo sa; metaforicamente è come se questa malattia scolorisse il sangue privandolo del proprio colore acceso, facendolo diventare insignificante, anonimo… bianco, quel bianco che tanto lo spaventa.
Il nostro protagonista è combattuto tra la vita di tutti i giorni e la monotonia. Ad affliggerlo vi è anche la sua paura di manifestare le proprie emozioni, i propri sentimenti, teme possano sembrare fonte di debolezza, perché in questo mondo inamovibilità emotiva è uguale a forza… ma presto egli scoprirà che più grande è il coltello e più piccolo è l'uomo, si riscoprirà capace di amare e ritroverà dentro di sé quella forza fino ad allora assopita. Ci vorrà tempo e coraggio, come il coraggio che ci è voluto per donare il sangue a Beatrice senza che lei lo sapesse, un gesto non solo di altruismo, ma di vero amore, un passo per manifestarsi e sentirsi più vicino a lei, per donarle un po’ del suo colore acceso, quel rosso, che tanto lo intimorisce e lo attira nello stesso tempo.
Per natura, l'essere umano ha paura di qualsiasi cosa che non conosce, è una paura inconscia e deriva dal primordiale istinto di sopravvivenza, ma
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